1. Storia di discoteca


    Data: 12/06/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... proprio stato.
    
    "Si, sei proprio un bel ragazzino. Mi dice il nostro Bruno (il buttafuori) che ti piacerebbe fare sesso con lui...". Allora lo aveva capito, lo gnorri! "...e anche tu gli piaci...". Oddio, che notizia!". Si girò a guardarlo e gli sorrise compiaciuto e anche quello gli rispose con un sorriso quasi innaturale su quel viso così virile. "...sicché gli ho detto che potete farlo ma qui, davanti a me; voglio vedere come si trasforma quella faccetta angelica che hai mentre vieni scopato" e fece un gesto per indicare la poltrona accanto.
    
    La notizia era favolosa ma farlo davanti a quel depravato gli sembrava disgustosa. Bastò però che Bruno gli si avvicinasse, lo prendesse per le spalle e si abbassasse a slinguarlo voracemente in bocca che non capì più niente e si lasciò andare tra quelle forti braccia. Senza aspettare un suo consenso, fu sollevato e deposto a sedere sulla poltrona dove il maschio gli gli si parò subito davanti.
    
    "Fai come ti ho detto" disse il padrone e il buttafuori, con aria feroce, gli tolse in poco tempo tutti i vestiti di dosso. Il ragazzo non si aspettava una tale violenza e cercò di sottrarsi ma non poteva fare niente contro quella forza della natura, che peraltro desiderava. Anche quello si denudò in un lampo. Dio quanto era bono! Il corpo perfetto come un bronzo di Riace.
    
    "Finalmente sarai mia, puttanella. Ti tratterò come la troia che sei e ti sfonderò per bene questo bel culetto che ti ritrovi".
    
    Non si aspettava un ...
    ... simile linguaggio e né un trattamento simile da quell'uomo che aveva sempre desiderato e che gli si era sempre mostrato amico. Cercò di divincolarsi, di difendersi con una gragniuola di pugni all'addome dell'uomo che non ebbero alcun effetto. Cominciò a gridare, a chiedere aiuto, ma la musica forte non permetteva a nessuno di sentirlo. Fu un attimo e la bocca aperta gli fu riempita da un grosso cazzo già in tiro.
    
    "Succhia bocchinaro, succhia... succhia..." ma gli affondi nella gola non gli permettevano certo di farlo, neanche se l'avesse voluto. Lo stava soffocando a colpi di cazzo. Seppur terrorizzato dalla situazione, il sapore di quella carne, l'odore intimo di sudore dei peli dell'inguine gli arrivarono al cervello e, gradualmente, cominciò ad accettare quel trattamento. Prendeva man mano coscienza che gli piaceva, che era veramente una troia pronta a darsi a quel maschio da monta.
    
    Il padrone, dall'altra poltrona, guidava la scena. "Dai, che aspetti, passa al culo. Sfondagli quel bel culetto, devi spanarglielo per bene". Intanto si era tirato fuori il cazzo. Era enorme e se lo andava menando lentamente, sempre più eccitato ma sempre cercando di non venire.
    
    E Bruno fece quello che gli veniva ordinato. Posizionò il piccolo corpo inerme a pancia sotto sul bracciolo della poltrona. Si accovacciò dietro di lui. Gli aprì le chiappe con le due mani e sputò grossi grumi di saliva sulla rosellina una, due, tre volte.
    
    "Che sono queste smancerie, scopalo, spaccagli il ...