1. Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.-


    Data: 11/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Monica Prof., Fonte: EroticiRacconti

    ... con la mia pelle. Là, si intratteneva a palpare, cosi come sulla natica, stringendo la mano facendomi a volte sussultare. Meno male c'erano gli scossoni dell'autobus a giustificare i miei sussulti, I corpi praticamente incollati, la gonna che ricadeva, non permettevano a nessun altro di vedere lo spettacolo, secondo me, degno di un film erotico. Intanto la gente che saliva, scendeva, si spostava , mi ha separato dalla mia collega, ero sola. Sola con quell'uomo che mi stava usando. E' stato un attimo, mano tra le mie cosce, massaggio sulle labbra della figa, elastico delle mutandine che si sposta e pollice dentro. Mentre l'indice continuava il massaggio. Avrei voluto urlare, dimenarmi, lo ammetto avrei voluto godere pienamente, ma non lì sull'autobus, in mezzo alle gente, in pubblico.
    
    Mi mordevo le labbra, non riuscivo a stare ferma, muovevo leggermente i fianchi, stringevo le cosce; stavo godendo, stavo venendo, stavo venendogli sulla mano.
    
    Sono venuta, ma la mano stava lì, continuava il massaggio sulle cosce, sulla figa e il pollice si muoveva dentro la mia vagina, facendomi eccitare ancora e facendomi esplodere una seconda volta. All'improvviso ha tolto la mano e non so perché mi ha colto un attimo di panico. Subito mi ha afferrata per un fianco tirandomi verso di sé,. Era chiaro che avevo il suo pene appoggiato sulle natiche, poi più al centro li, tra le cosce, all'imbocco del sesso seppur attraverso la stoffa lo sentivo bene.
    
    Ero praticamente seduta sulla sua ...
    ... cappella il suo petto incollato alle mie spalle, la sua pancia sulla mia schiena, le sue cosce a contatto con le mie, tutto attraverso gli abiti. L'ho sentito venire, ha sborrato dentro i suoi pantaloni ma con il glande attaccato alle labbra della mia fica, sentivo i suoi sussulti, con la mano mi palpava il fianco e la coscia e sono esplosa anch’io per la terza volta, stavolta insieme a lui, come due amanti sconosciuti.
    
    Pensavo fosse finita, ma la mano ha ripreso la posizione tra le mie cosce e con lo stesso sistema di prima, pollice in figa che si muoveva dentro, mi ha fatto venire ancora. Ho girato lo sguardo, l'ho implorato,: Basta! Ho dovuto, però, trovare la forza di staccarmi da lui e scendere altrimenti chissà come avrebbe continuato non mi reggevo in piedi, mi sono appoggiata al muro. Non vedevo l'ora di rientrare a casa. Arrivata in aula una collega vedendomi sconvolta mi ha chiesto cosa avessi. Le ho detto che stavo male e dopo la lezione mi ha accompagnata a casa. Ho dormito per tutto il giorno.
    
    Alcuni giorni dopo ero sola in casa stavo finendo di vestirmi quando ho sentito la chiave aprire la porta d’ingresso, pensando a una delle ragazze non mi soni preoccupata anche se sapevo che una lavorava e l’altra frequentava medicina e era strano che al mattino quasi appena uscite tornassero. Era lui, il padrone di casa venuto a reclamare la quota dell’affitto che una delle altre due ragazze non gli aveva ancora pagato.
    
    Io in camicetta e mutandine stavo scegliendo ...
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