1. Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.-


    Data: 11/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Monica Prof., Fonte: EroticiRacconti

    ... era già affollato, tanto che dalla portiera d'ingresso alla macchinetta obliteratrice, cioè nello spazio di un metro, ho sentito sulle cosce almeno tre o quattro mani. Ovviamente attraverso la gonna. Facendomi largo ho raggiunto il centro del bus dove ho incontrato una collega con la quale abbiamo Cominciato a parlare, mi sono resa conto solo dopo un po’ che una mano mi accarezzava la coscia destra nella parte esterna, saliva fino all'anca per poi scendere quasi al ginocchio e risalire fino al fianco spostandosi sulla natica dove praticava leggere palpate. Ora che me ne rendevo conto, a volte sentivo il polpastrello di un dito insinuarsi molto leggermente sul solco. L'uomo era dietro di me e la collega con cui parlavo era invece di fronte, non si accorgeva di quello che lui mi faceva, era intenta a parlare. Devo aver cambiato espressione facciale perché ad un certo punto lei mi ha chiesto: che c'é? Problemi? Io mi sono limitata a rispondere: -no, no, tranquilla-, ma ero terrorizzata, da quello che mi stava facendo il porco, ma anche dal fatto che altri potessero vedere tutto. Non avendo il minimo coraggio di protestare, facevo la davo vinta a quel maiale e mischiando l’eccitazione che poco prima a casa il colloquio con il padrone di casa e poi con la coinquilina mi avevano messo addosso, mi sembrava quasi che lui si accorgesse del mio stato. Non avevo il coraggio di voltarmi a guardare chi fosse. Confesso di aver pensato e forse addirittura sperato che fosse lui, il padrone ...
    ... di casa con il quale almeno sapevo cosa aspettarmi. A casa avevo capito che gli piacevo e visto che mai mi sarei concessa, non aveva altra scelta che approfittare di situazioni a lui favorevoli. Mi sono girata un attimo vedendo un uomo sulla cinquantina, giacca e cravatta, faccia guarnita da dai baffetti e uno sguardo freddo che ha appena accennato un sorriso mentre lo guardavo e contemporaneamente spingeva un po' di più, il polpastrello tra le mie natiche. Io ho sibilato un -No, daiii- molto leggero e lui ha risposto: -sssttt!- Invitandomi a fare silenzio e non parlare. Gli ho dato retta, mi stava soggiogando. Ad un certo punto ho avuto la sensazione che il tizio dietro stesse cercando di sollevare l'orlo delle gonna infatti era riuscito a farlo salire dal polpaccio fino a poco sopra il ginocchio dove aveva potuto afferrarlo, così da farmi sentire il dito che cominciava a sfiorarmi la coscia nella parte di dietro, la gonna, essendo abbastanza leggera, non si sollevava tutta assieme, ma solo il lembo tirato su dall'uomo, coprendo così quella mano impertinente e insistente. Ora la mano si appoggiava a palmo pieno sulla coscia dietro, fino a riprendere il gioco di prima, accarezzare l'esterno coscia dal ginocchio al fianco per poi ridiscendere e risalire sul fianco fino all'elastico delle mutandine, di cui poi seguiva il profilo fino al solco tra le natiche, questa volta accarezzava la coscia a diretto contatto con la calza e, sulla parte non coperta da essa, a contatto diretto ...
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