1. Il weekend che divenni tua


    Data: 06/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Kitsune, Fonte: RaccontiMilu

    ... rilasso un poco, poi tu prosegui: – Qualsiasi cosa accada, ricorda che non potrai bere nulla da loro. Capito, troia? –
    
    Bere?
    
    Cosa vuole farmi?
    
    Ho paura, ma non posso scappare ora.
    
    – Bau bau. – Un altro abbaiare, ancora umiliazione e sottomissione.
    
    Ma mi fido di te.
    
    Nessuno mi fa sentire donna come te. Troia e libera. Cagna sottomessa e femmina realizzata.
    
    Sento la porta aprirsi e inizio a fremere.
    
    Quanti saranno?
    
    Come saranno?
    
    Cosa mi faranno?
    
    Ma ormai il gioco è iniziato.
    
    Un primo pisello già duro si fa largo tra le mie labbra.
    
    Ma non è il tuo. Il sapore è troppo acido, non è di pietra come quello del mio padrone.
    
    – E’ il mio cazzo, troia? – mi domanda la tua voce.
    
    Faccio cenno di no col capo, senza riuscire a parlare per la carne calda che mi immobilizza la lingua.
    
    E poi scopro qual è il mio premio: lo sconosciuto mi scopa la bocca e si fa succhiare fino a sborrarmi in faccia.
    
    E come lui finisce di riversarmi il suo seme addosso, un altro pene è già nella mia bocca.
    
    Ma nemmeno questo sei tu. Troppo stretto, non ha la tua possenza.
    
    – E’ il mio cazzo, troia? – ti sento chiedere di nuovo.
    
    E di nuovo la mia risposta è negativa. E ancora una volta vengo macchiata dallo sperma di chi non so.
    
    E il gioco continuo, cazzo dopo cazzo, schizzo dopo schizzo sulla mia faccia e sulle mie tette.
    
    Ma mai nessuno è il tuo.
    
    Perdo il conto dopo il quinto, non so dire quanti cazzi hanno usato la mia bocca per il loro ...
    ... piacere.
    
    E io voglio ancora il tuo.
    
    Solo il tuo.
    
    Sento che le lacrime scivolano fuori dalle mie palpebre, assorbite dalla maschera.
    
    Perchè? Io voglio il mio padrone, non questi sconosciuti.
    
    Voglio te, solo te.
    
    Voglio berti, sentire il tuo cazzo aprirmi la figa e il culo, non questi oggetti che mi stanno torturando.
    
    Finalmente il gioco finisce.
    
    E io so di essere ricoperta di sperma da capo a piedi, che mi cola nel vestito, tra i capelli.
    
    Sono una puttana sporca.
    
    La benda scivola via dai miei occhi e impiego un attimo per riabituarmi alla luce.
    
    Poi ti vedo.
    
    E una rabbia sorda mi invade.
    
    Sei seduto sul divano. Una stronza ti sta cavalcando, si sta godendo il cazzo del MIO padrone nella sua figa indegna, mentre un’altra bastarda sta leccando la tua asta e il clitoride della sua amica.
    
    Ringhio.
    
    E tu sorridi.
    
    Vuoi che ti guardi?
    
    Vuoi che sia gelosa?
    
    Ebbene lo sono, ma non ti darò la soddisfazione di ammetterlo.
    
    I tuoi occhi rimangono fissi nei miei mentre con poche spinte poderose fai venire quell’essere immondo che ti sta sopra.
    
    Ma tu non sei venuto.
    
    Lo saprei, se fosse così.
    
    Senza più curarti di lei, la getti di lato sul sofa, mentre l’altra serpe continua a leccarle via gli umori.
    
    Ma tu ormai non le consideri più.
    
    Stai venendo da me, dalla tua schiava devota.
    
    Perchè ormai è chiaro: sono io l’unica che può servirti.
    
    Mi accarezzi le labbra: – Hai bevuto mi chiedi? –
    
    Scuoto la testa: lo sai che non l’avrei mai ...