1. Il weekend che divenni tua


    Data: 06/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Kitsune, Fonte: RaccontiMilu

    Osservo soddisfatta il mio riflesso allo specchio, premendo un fazzoletto sulle labbra per rimuovere l’eccesso di rossetto. è quello rosso, no transfert, il tuo preferito.
    
    Ti ho ascoltato attentamente quando mi hai comunicato che adori una donna con un’impeccabile bocca rosso fuoco anche dopo una lunga seduta di sesso.
    
    Mi sono anche truccata gli occhi secondo il tuo gusto: eyeliner antracite, ultraresistente, in una sottile linea che contorni i miei occhi azzurri e li approfondisca.
    
    I capelli sono acconciati per aggradarti, lisci e lasciati libera sulla schiena.
    
    Ho seguito anche le tue istruzioni per quel che riguarda il vestito: nero anch’esso, scollato sul decoltè e aperto sul dorso, con una gonna corta che lasci intravedere il pizzo delle sottilissime autoreggenti completate da scarpe con un tacco vertiginoso.
    
    Prima di conoscerti non avrei mai pensato che questo look mi s’addicesse, ma da quando sei entrato nella mia vita sono cambiate molte cose.
    
    Il suono del campanello mi riscuote dai miei pensieri: puntualissimo, come sempre.
    
    Corro verso la porta del mio appartamento, emozionata e un po’ timorosa di quello che mi aspetta. Un weekend intero noi due soli, in cui lascerò che tu mi dimostri quanto possa essere piacevole realizzare le mie fantasie.
    
    Apro la porta e tu sei di fronte a me, impeccabile con la camicia blu acceso e informali jeans chiari. Come entri ti getto le braccia al collo, baciandoti subito con passione. Mi sei mancato.
    
    Tu mi ...
    ... stringi, lasciando che le nostre lingue giochino tra loro, mentre le tue mani sfiorano gentilmente la mia pelle nuda fino al fondo della gonna, prima di infilarvisi sotto e salire a stringere le mie natiche nude.
    
    Sento il tuo compiacimento nel notare che non indosso intimo, come mi avevi chiesto.
    
    Senza interrompere il nostro bacio mi spingi indietro, fino al salotto, a ridosso del tavolo al centro della stanza. Mi ci fai sedere sopra e solo allora ti tiri un filo indietro, giusto quel tanto che basta per sussurrarmi sulle labbra di chiudere gli occhi e aprire la bocca.
    
    Eseguo, fremendo per l’aspettativa.
    
    Sento qualcosa di freddo sulla lingua e una sfera mi riempie la bocca. La succhio voluttuosamente, percependo il tuo sorriso anche senza riuscire a vederlo. L’altra sfera mi picchietta contro il mento.
    
    Palline cinesi. Me ne avevi parlato.
    
    Con una lieve pressione sulle spalle, capisco che mi vuoi stesa. Mi lascio andare sul piano di legno, mentre tu mi sollevi le gambe, facendomele tenere aperte e piegate per scoprire la mia femminilità. Sento il tuo sguardo che accarezza il mio pube depilato, secondo le tue indicazioni.
    
    Il tuo dito si fa strada lentamente tra le mie grandi labbra, soffermandosi sull’anellino argenteo che ha sancito il mio impegno a sottomettermi a te. Quando me l’hai proposto ho pensato che fosse un gesto folle. Ora ne vado orgogliosa. è il simbolo che ti appartengo.
    
    Prosegui la tua lenta esplorazione scendendo verso la vagina, raccogliendo ...
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