1. Notte di follia incestuosa


    Data: 28/05/2021, Categorie: Incesti Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    ... alza la testa. Posso stringerla tutta, mia madre, da così. Deve aver sentito il cazzo poggiato sulla schiena, non può non aver capito che quello non è un abbraccio da ‘figlio.’
    
    ‘Ah mà”, rantolo.
    
    Lei, al tono concitato e voglioso, spalanca gli occhi e rimane pietrificata. La palpo dove posso, confusamente, sulla pancia sulle gambe.
    
    ‘Ma che stai a fare’?’, balbetta frastornata.
    
    Ma ormai non posso più fermarmi. Le bacio il collo, le guance, la testa, come se potesse scapparmi da un momento all’altro, le faccio sentire la cappella ingrossata, come a dirle che è mia, che stanotte è solo mia.
    
    Lei resta ferma immobile, paralizzata. Finalmente sporgo un po’ la faccia e le bacio la bocca.
    
    Ahhhh, da quanto tempo! Da quanto tempo aspettavo! Ha un buon sapore, sa di frutta e di pulito, ha le labbra fresche e ancora umide dalla doccia. Le stringo le braccia sino a farle male.
    
    ‘Mà”, mugolo ancora.
    
    La bacio sulle labbra e gliele mordo forte. Lei non fa nulla, è pietrificata dalla sorpresa e un po’ dallo spavento. Mi tiro fuori il cazzo. Stava per scoppiare. Lei deve vederlo con la coda nell’occhio. Ha ancora la bocca aperta. La sua reazione mi galvanizza, mi sarei aspettato una furente scenata, la faccio sedere sul letto e butto quel che c’è sopra per terra. Le infilo le mani sotto l’accappatoio. Quando sento le mammelle mature strizzarsi sotto le mie strette, ho la sensazione di aver toccato il paradiso all’improvviso. Sono toste ma anche morbide, piene, fresche, ...
    ... grandi. Sono tette fantastiche. Impazzisco.
    
    ‘Ma cosa vuoi?’, geme lei, ‘ma cosa fai’!’
    
    Io, intanto, le ho preso una mano e me la sono messa sul cazzo. Ho la cappella turgida. Lei non riesce a riprendersi.
    
    ‘Ho voglia di te, mà!’, riesco a dirle, ‘ti voglio da quando sono ragazzino!’
    
    Ha gli occhi fuori delle orbite, sembra stia per scoppiare a piangere.
    
    ‘Ma come?!…. Ma non è possibile!….’
    
    Io ho ripreso a strizzarle le mammelle, è una sensazione unica, appagante. Le palpo, le soppeso, le strizzo in ogni modo, passo le dita sui capezzoloni. La bacio sul collo e le abbasso l’accappatoio. Mi sorprende come si faccia tirare fuori le braccia docilmente. Mentre lo faccio le bacio la schiena e gliela massaggio.
    
    Ha le tette completamente scoperte, ed io farfuglio qualcosa senza senso, accarezzandole la nuca come a convincerla. Torno a toccarle le zinnone, gliele premo sino a farle male, sento che accenna a gemere.
    
    Mi abbasso un po’ con la testa e inizio a baciargliele, a succhiargliele, a leccargli i capezzoli e le aureole con colpetti di lingua. Sto per venire solo a fare quello. Le comprimo le mammelle lateralmente, con le due mani, così ho i capezzoli vicini e riesco a baciarli, succhiarli e leccarli insieme.
    
    Lei guarda in avanti, balbetta che non riesce a capire, è ancora seduta sull’accappatoio. Starei tutta la notte a baciargli le zinne e i capezzoli perfetti, ma ho voglia di farle di tutto. E la sua reazione ‘composta’ mi invita ad andare avanti.
    
    Non ...
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