1. Notte di follia incestuosa


    Data: 28/05/2021, Categorie: Incesti Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    Le passioni incestuose sono molto più spiegabili di quanto non si creda. Nella loro naturalezza molte madri spesso non tengono conto dei piccoli ometti che gli girano attorno. Non si accorgono che i bambini diventano ragazzi, e i ragazzi giovanotti. Si spogliano spesso davanti a te, hanno atteggiamenti disinibiti, e finiscono per fartelo venire duro quando meno te lo aspetti. Dimenticano che sono le prime donne che riesci a vedere da vicino nella loro intimità. A vedere da vicino.
    
    Anch’io mi sono sentito impazzire per mia madre. Una mora carnosa e sensuale, anche se con un po’ di pinguedine incipiente, con due chiappe e due mammelle da urlo, tanto arrapante quanto disattenta a se stessa. Del resto, non c’è donna più arrapante di quella che non lo sa e non fa nulla per esserlo.
    
    All’epoca del fatto lei aveva 46 anni ed io quasi 19.
    
    Ricordo che sin da piccolo fantasticavo sulla misura delle sue tettone, sulla circonferenza delle belle coscione, sul volume del culo possente. Disegnavo scarabocchi porno dilatando a più non posso quegli attributi. La spiavo. L’avevo veduta cambiarsi in più di un’occasione, ma sempre di profilo, per pochi secondi. In casa mia non si parlava mai di sesso e mai direttamente coi genitori; però ero ossessionato dai suoi seni prosperosi e dai suoi modi gentili.
    
    Mi masturbavo spesso sognando di toccarla e di possederla sul suo stesso letto. Mi masturbavo furiosamente. Un’altra delle cose che mi arrapava da morire era il fatto che usasse ...
    ... ancora quella biancheria intima anni 70, il reggicalze, le calze color carne, le mutandine di pizzo e quel reggiseno grande, bianco o dai colori poco sgargianti. Vedevo questa roba stesa ad asciugare e toccavo ed annusavo le calze smesse. Quanto avrei volute leccarle i piedi, morderle i polpacci, strizzarle forte le sue rotondità!
    
    Mai che facesse gesti arrapanti, mai che si mettesse calze e reggicalze davanti a me, mai che usasse vestaglie aperte o trasparenti, mai un accenno al sesso. Niente di niente. Certo, le tettone le avevo vedute da sotto il costume al mare, in più di un’occasione, l’avevo veduta in reggiseno nero.
    
    Solo una volta le vidi il seno di sfuggita. Era in piedi, vicino alla porta della camera sua, e si stava slacciando il reggiseno. Io stavo passando di corsa e la vidi dallo spacco della porta accostata. Vidi per una frazione di secondo le mammelle grandi, chiare, mature, coi capezzoli rosa e larghi, ma con le punte ben visibili, da mordere e sbaciucchiare. Rimasi fermo e irrigidito.
    
    ‘Beh?….’, disse lei coprendosi il seno con la mano e chiudendo la porta.
    
    Che shock! E che tette stupende, meravigliose. Sembravano impastate col burro, morbide e arrapanti. Poi più nulla. Mi accontentavo di vederle il gonfiore da sotto una canottiera o una camicetta. E la seta delle calze sulla pelle. Immaginavo la mia mano scorrere sulle gambe e massaggiarle, toccarle forte’
    
    Almeno avrei voluto riprenderla o fotografarla in bagno, o in camera sua. Ma il piano, seppur ...
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