1. Lo strano caso di Isabella


    Data: 29/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: LionRoss, Fonte: RaccontiMilu

    ... sentivo umiliata, quelle parole, gli sguardi tutti su di me mi avevano trapassato ogni ossa ogni fibra del mio corpo.
    
    Nessun rispetto, nessuna compassione.
    
    Perchè poi avrebbe dovuto? Non ci conoscevamo, lui mi aveva contattato, cosa ci trovava in me che mancava alle altre? Cosa avevo io di speciale?
    
    Nulla, nulla di speciale, una ragazza come le altre, anzi peggiore delle altre.
    
    Isolata.
    
    E gli sguardi…vidi i loro occhi pieni di compassione…Come si guarda un cucciolo appena sgridato: fa tenerezza, è peloso è caldo ed ispira dolcezza, ma è un cucciolo. Non un’uomo ne una donna.
    
    Un oggetto, un animale.
    
    Non aveva avuto compassione in quelle parole, non aveva vuto il ben che minimo riguardo per i sentimenti che avevo nel mio cuore.
    
    Rimasi con gli occhi sgranati, ad osservare il pavimento, la mia bocca tremava. Avevo fallito lo avevo deluso.Tutto era andato già in frantumi?
    
    No…non era giusto, non era corretto!Mi portai una mano alla bocca, mordevo il labbro come se ne fosse dipesa la mia vita.
    
    Corsi al bagno, mi sciacquai il viso, ansimavo, non riuscivo a pensare.
    
    Alzai lo sguardo verso lo specchio; il viso grondava ancora di acqua ma non potei esimermi da mostrare un ghigno isterico misto a felicità.
    
    Ripensandoci, tutto iniziò proprio con quelle frasi: non conoscevo il suo nome, non conoscevo cosa voleva da me, non sapevo nulla, nulla di quell’uomo, eppure non volevo deluderlo, volevo essere alla sua altezza, volevo essere il suo trofeo ...
    ... vivente.
    
    Non vi stò a raccontare, ma il giorno seguente mi feci trovare all’ingresso del locale con ben trenta minuti di anticipo.
    
    Quando arrivò mi fece entrare nel locale e mi fece sedere sullo stesso tavolo dove il giorno seguente lo avevo incontrato.
    
    Alcuni clienti erano presenti anche il giorno precedente e non fecero un grande sforzo per riconoscermi, mi seguirono con gli occhi mentre mi recavo al posto, cercavano di squadrarmi come si fa con una donna da strada, e dopotutto non mi dispiaceva ricevere attenzioni.
    
    Strano…Perchè? Cosa era cambiato? Non avevo fatto nulla, non mi ero truccata, non mi ero vestita con abiti provocanti, no nulla di nulla.
    
    Appena mi sedetti una cameriera vestita di tutto punto si affrettò al nostro tavolo e chiese le ordinazioni: mossi la mano per prendere il menù, ma fu un attimo
    
    e di istinto la ritrassi subito. Non so perchè lo feci, era come se stessi per fare un errore, sentivo di star per commetterne uno, ma perchè? Perchè avrei non avrei dovuto prendere il menù? Perchè invece lo avrei dovuto? No…perchè io?
    
    Cercai di incrociare lo sguardo con l’uomo, gli impenetrabili occhiali nascondevano parte del suo viso, potei sicuramente intuire che con la coda dell’occhio aveva osservato la mia reazione
    
    “Due tè freddi alla menta, grazie” ordinò.
    
    Non tardarono molto a sercirci le due bevande, anzi la ragazza fu lesta, passarono si e no venti, venticinque secondi.
    
    “Allora, questa volta sei riuscita a non tardare. Cosa ti ha ...
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