1. IN BALIA DI LUI


    Data: 02/05/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Albachiara, Fonte: RaccontiMilu

    ... percorso di sofferenza, ma anche di eccitazione. Realizzo la grandezza delle sensazioni sperimentate, l’inusuale opportunità di non dovermi trattenere, l’equilibrio raggiunto nella sottomissione, la libertà nella prigionia.Le mie membra dopo ore, per la prima volta si rilassano, le avvolgo in un morbido asciugamani, le tampono con delicatezza, poi lenisco il rossore con una crema emolliente. Mi pettino e raccolgo i capelli umidi in una coda e così nuda mi dirigo nella stanza, mi inginocchio e attendo. Poi entri tu, ti avvicini lentamente, i tuoi passi risuonano nel silenzio della stanza.
    
    “Non sei stata granché ubbidiente fin dall’inizio del nostro incontro. Ti avevo vietato orgasmi, ma non solo mi hai disubbidito deludendomi alquanto, mi hai sfidato. Ogni cosa ha un prezzo e tu ora sei arrivata a dover pagare.”
    
    Sono in ginocchio nuda davanti a te, mani dietro la schiena, esposta alla tua vista, capo chino, volto serio e pensieroso, sono esausta e dolorante in ogni centimetro del mio corpo, che porterà segni visibili del tuo trattamento per diversi giorni. Provo un forte senso di vergogna, ma non per la mia nudità, se &egrave per questo conosci molto meglio tu il mio corpo di me, e nemmeno per la mia posizione umiliante, provo vergogna per quello che non sono stata in grado di fare. Ti ho deluso con il mio egocentrismo, ho anteposto me al mio Padrone e solo ora, al termine dei giochi, ne comprendo la gravità. La tua voce prosegue seria e severa, non stai scherzando ed ...
    ... io comincio a preoccuparmi.
    
    “Sono stato fortemente tentato di liberarti, ripensando al tuo modo egoistico di comportarti. Poi dopo lunga meditazione sono giunto alla conclusione che tu esigi una immediata azione disciplinare. Immagino che tu ben comprenda che non posso lasciare correre, ma che &egrave invece mio preciso dovere responsabilizzarti, per renderti degna di continuare ad essere mia schiava.”
    
    Assimilo ad una ad una le tue parole, lente e dure, come schiaffi, lo stomaco mi si chiude, le mani iniziano a tremare, deglutisco immaginari bocconi conditi di timore ed ansia. Non avevo mai pensato di essere liberata, mai mi aveva sfiorato l’idea che tu potessi non volermi più e desiderare di mandarmi via. Spesso ti detesto per quello che mi fai, o mi chiedi, o mi costringi a fare, ma non riesco ad immaginare un futuro senza la tua presenza, senza le tue richieste. In questo preciso istante capisco cosa significa appartenenza: io appartengo a te, mio Padrone, pur odiandoti alle volte, non riesco più a fare senza di te. La mia vita sarebbe vuota e insignificante senza di te. Non posso permettere a me stessa di perderti. All’improvviso sono sgomenta, io che ho sempre voluto mantenere le distanze da te, ora mi trovo coinvolta, capisco che quello che provo per te, sebbene mascherato da sentimenti contrastanti, &egrave una forma di amore. Quanto sono allergica a questa parola!! L’ho sempre rifuggita per tutta la vita, per non dover dipendere da nessuno e ora, come un pugno ...