1. Nata schiava (I parte)


    Data: 01/05/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: asigno luc, Fonte: EroticiRacconti

    ... genitori.
    
    L'ultima volta che ci eravamo visti erano rimasti un pò stupiti da mio abbigliamento ma avevano pensato ad una moda passeggera. Certo non avevano intuito la mia condizione di schiava totale.
    
    Risposi "Quello che decide lei a me va bene. Io non sono altro che la sua cagna ubbidiente"
    
    Mi guardò e non disse più niente.
    
    Non immaginavo certo quello che mi avrebbe preparato di lì a poche sere dopo.
    
    Passò una settimana ed io non pensavo più ai miei cugini, o meglio, pensavo di risolvere tutto con una telefonata. Invece una sera il padrone mi disse "questa sera abbiano ospiti.."
    
    Pensai ad una delle tante serate di umiliazioni ed esibizioni oscene: quando invece venne a prendermi nella mia "cuccia" e mi portò in salotto al guinzaglio nella mio abitino da schiava mi sentii morire nel trovarmi di fronte mia cugina e mio cugino che mi guardavano allibiti.
    
    Il padrone disse "Ho già spiegato a grandi linee la tua situazione. Lascio a te il compito di spiegare nel dettaglio cosa sei e perché"
    
    Feci per avvicinarmi a mia cugina che mi guardava con le lacrime agli occhi ma il padrone diede uno strattone al guinzaglio che mi tirò indietro, scoprendo ancora di più le mie nudità, poi fissò il guinzaglio con un lucchetto ad una catena che pendeva nel centro della sala e se ne andò lasciandomi li, appesa nuda, davanti ai miei ...
    ... cugini.
    
    Mia cugina si alzò di scatto ed avvicinandosi cercò di staccarmi dalla catena urlando "Brutto bastardo, cosa hai fatto a mia cugina.... Liberala subito o ti denuncio..." ma il padrone aveva già lasciato la stanza.
    
    Poi si rivolse a me "Ma cosa fai, ma guardati" Mio cugino restava seduto ammutolito a fissarmi:
    
    Quindi decisi di parlare e di dire tutta la verità.
    
    "Sono una schiava... O meglio, sono trattata come un animale ma è esclusivamente per una scelta mia e solamente mia. Sono felice di essere quello che sono e di appartenere ad un uomo che sa farmi felice"
    
    Lei mi guardò con occhi furenti: "sei una puttana" mi disse, "non voglio avere più niente a che fare con una come te" si voltò verso mio cugino e disse "Gianni andiamo via, non diciamo niente alla mamma ed ai suoi genitori per carità" e si avviò verso l'uscita. Mio cugino mi venne vicino e con un'aria strana mi sussurrò "che cugina troia che sei" poi prese un capezzolo tra due dita e lo torse fina a farmi urlare, ed andò via.
    
    Fui lasciata appesa in mezzo alla sala tutta la notte a piangere. La mattina il padrone mi liberò solo per portarmi al guinzaglio in giardino dove mi fu permesso di pisciare, poi mi portò nel mio sgabuzzino, mi incatenò a quattro zampe, passò una mano sulla mia figa e constatò che nonostante tutto ero bagnata, sorrise e mi lasciò senza dire una parola. 
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