1. Nata schiava (I parte)


    Data: 01/05/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: asigno luc, Fonte: EroticiRacconti

    ... strizzati. Questo addestramento naturalmente mi costrinse ad evitare i mezzi pubblici per evitare situazioni imbarazzanti se non obbligata dal mio padrone.
    
    Il mio padrone volle inoltre che parlando di me io utilizzassi il linguaggio più crudo e volgare possibile; parlando di me quindi mi venne proibito di usare definizioni come sesso, seno, fare all'amore che diventarono figa, mammelle, essere chiavata!
    
    Quando ero alla presenza del mio padrone o di chiunque altro, uomo o donna che fosse, dovevo stare in piedi facendo attenzione a tenere le ginocchia distanti almeno 30 cm. tra loro così da avere sempre le cosce allargate. E questa regola valeva anche per quando mi era acconsentito sedermi; con le ginocchia disgiunte chiunque poteva vedermi comodamente la figa depilata.
    
    Benché io abbia una terza di seno e sia fatto molto bene il mio padrone volle che mi umiliassi e mi addestrò a chiedere scusa per il mio seno come prima cosa ogni volta che mi trovavo nuda di fronte a lui o a chiunque altro utilizzando le parole: "la prego di scusarmi per queste ridicole mammelle...". Ancora oggi uso sempre questa formula.
    
    Dopo circa sei mesi il mio padrone, che era scapolo, volle che andassi ad abitare con lui per avere una schiava a tempo pieno, anzi, come disse lui "... per fare di me un perfetto animale da compagnia", non che tuttofare in casa.
    
    Così trasferii le mie poche cose a casa del Padrone che aveva attrezzato un piccolo sgabuzzino per potermi ritirare quando non gli ...
    ... servivo. Era una stanzetta di circa 3 metri per 2 con una serie di anelli in ferro fissati a varie altezze sul muro così che potevo venire incatenata in diverse posizioni. Mi venne imposto di di stare sempre nuda in casa a parte collare di cuoio da cane, delle polsiere e delle cavigliere. Così fissando il collare con una corta catena all'anello più basso ero costretta a restare a quattro zampe tutto il tempo che si voleva ed impedendomi di sollevarmi in piedi: a questa posizione scomoda ed umiliante mi sarei abituata presto perché era così che il padrone spesso mi faceva passare le notti e i giorni in cui non venivo usata, comunque non ho più dormito in un letto.
    
    Cominciò ha farmi usare anche da suoi amici con cui dovevo comportarmi ed attenermi alle stesse regole del Padrone.
    
    Ogni giorno dovevo annotare mancanza che compivo: così alla sera il mio padrone sapeva quanti colpi di frusta doveva infliggermi o farmi infliggere. Se non avevo allargato le cosce abbastanza bene, se non ero stata ben disponibile o poco partecipe in qualche gioco sessuale con lui o con quelli cui mi prestava. Quasi sempre venivo frustata sulla figa, 10 colpi per ogni mancanza, che dovevo contare io, spiegando perfettamente di quale mancanza si trattasse. A volte, per il capriccio di chi mi adoperava in quel momento, ero costretta ad infliggermi da sola le frustate, facendo bene attenzione a non barare perché se i segni sulla figa, sul culo o sulle mammelle non soddisfacevano gli osservatori dovevo ...
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