1. La mia padrona di casa è diventata la mia Mistress


    Data: 28/04/2021, Categorie: Lesbo Autore: Ladyslave, Fonte: EroticiRacconti

    ... croce’
    
    Mi avvicinai e mi misi feci ammanettare mani e piedi alla croce con la schiena rivolta verso la Mitress la quale prese una frusta di cuoio dallo scaffale.
    
    ‘Bene schiava, ora ti frusterò la schiena e le gambe. Sei pronta?’
    
    Io ero un po’ spaventata all’idea di farmi frustare. Tuttavia riuscii a trovare il coraggio di balbettare:
    
    ‘S...sss.....ssiii Mistress. Sono pronta’
    
    Claudia cominciò a colpirmi piano come prima per poi aumentare l’intensità dei colpi. Mi colpiva la schiena, le spalle, le gambe e ancora il sedere già provato dalle bacchettate. I colpi si fanno sempre più forti, io grido, piango, stringo i denti. A un certo punto non ce la faccio più e dico:
    
    ‘Basta Mistress! Ti prego, non ce la faccio più! Abbi pietà, per favore!’
    
    Claudia stette zitta qualche istante mentre io sospiravo ancora e disse:
    
    ‘Sei stata brava per essere la prima volta. Hai resistito a 30 frustate. Ti do altri 10 colpi’
    
    Mi colpì e io non potei fare altro che subire in silenzio. Anzi, tra le grida.
    
    Claudia venne verso di me per farmi cambiare posizione: sempre incatenata alla croce ma stavolta girata verso di lei. Si recò allo scaffale per prendere due mollette di metallo da applicare ai capezzoli. Strinsi i denti mentre me le applicava e poi riprese a frustarmi. Stavolta si concentrò sul mio addome e le cosce. I suoi colpi erano sempre più decisi, io cominciai a tremare e riuscì a malapena a balbettare:
    
    ‘BBBbaassstaaaa..... Ti prego Mistress...... ...
    ... Basta........’
    
    Mi diede altre poche frustate e mi lasciò così incatenata per non so quanto tempo. Rimase immobile a fissarmi, non dimenticherò mai il suo sguardo fiero rivolto verso il mio corpo tutto rosso. Dopo aver contemplato la sua sadica opera, Claudia mi liberò dalla croce e mi tolse anche le mollette dai capezzoli per poi ammanettarmi le mani e le caviglie con due paia di manette, un paio per i polsi e l’altro, quello con la catena più lunga, per le caviglie tipo quelle dei carcerati nei film.
    
    Claudia aprì la porta della stanzetta di cui vi parlavo per e mi ci portò dentro: era una stanzetta con una branda di ferro che sopra aveva un vecchio materasso e di fianco al letto c’era un rotolo di carta igienica e un secchio di metallo. La stanza era una cella di detenzione.
    
    ‘Hai mai infranto la legge? Sei mai stata in prigione?’
    
    ‘No Mistress’
    
    ‘Bene, questa sarà la tua cella di detenzione. Il secchio sarà il tuo cesso. Buona notte schiava’
    
    ‘Buona notte Mistress’
    
    Claudia sorrise e mi diede un bacino a stampo sulla guancia, uscì dalla stanza e mi chiuse a chiave lì dentro. Ricordo che mi guardai un attimo attorno e mi coricai sulla branda. Le manette rendevano ancora più scomoda una situazione che era già poco confortevole di suo. Però va bene, sono in prigione, sono nuda in manette e mi devo adattare alla mia situazione di privazione della libertà. Rimasi sveglia ad accarezzare i segni rossi come il fuoco sparsi su tutto sul mio corpo per darmi un po’ di sollievo. Mi ...
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