1. Naike: conclusione


    Data: 18/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... smesso di lavorare li e che ha perfino cambiato casa. Non so altro.
    
    “E c’erano nove anni di foto?”
    
    Sì, le prime foto e i primi video che ho trovato nelle cartelle di alcuni nomi risalivano a nove anni prima e c’erano già i suoi due amici...
    
    “Povera famiglia. Chissà se la moglie lo sa.”
    
    Lo sa, lo sa… C’era anche la cartella casa. Era quella con le immagini più vecchie. E non c’era solo la… signora, ma anche i tre figli.
    
    “Anche loro?”
    
    Si, ma non vorrei più parlare di questo, Ormai ti ho detto tutto e per me è una storia soltanto da dimenticare anche se mi ha fatto crescere di colpo e diventare grande. Comunque sono rimasto quello di sempre e la stupidaggine con Marco ne è la prova. Però ho una piccola scusante. Dopo quella brutta situazione non ho più fatto nulla, mi sono chiuso in una specie di guscio che ho voluto aprire solo quella sera che ho incontrato Marco. Avevo tanta voglia di tenerezze e di sesso ma ho incrociato la persona sbagliata, di nuovo.
    
    E si mise a ridere da solo.
    
    Ora tu sai la mia vita come nessun altro al mondo. Praticamente mi sono messo a nudo davanti ad uno sconosciuto. Vedi, ci sono caduto di nuovo perché non ti conosco, potresti fingere di essere gentile per usarmi come hanno fatto i primi due uomini della mia vita.
    
    Nicola lo abbracciò di nuovo e lo tenne talmente stretto contro di se da levargli il fiato.
    
    “Non dirlo. Non dirlo, nemmeno come ipotesi. E non pensarlo nemmeno. Non sono mai stato così, non lo sono e non ...
    ... lo sarò mai. Non voglio essere una persona così abietta.”
    
    Si, lo so, lo sento. Tu sei diverso da tutti quelli che ho incontrato. E non mi riferisco ai due bastardi di cui ti ho parlato, Non so come spiegarmi ma ti sento… Non so.
    
    “Si, ti capisco, perché provo anch’io la stessa sensazione ma non vorrei fosse compassione per il tuo sfortunato e sofferto vissuto.”
    
    Si, è proprio quello che pensavo io. Non vorrei sentirti vicino perché ti considero una spalla su cui consolarmi e sfogarmi ma qualcosa di più.
    
    Le luci dei primi bar si fecero incontro e poche centinaia di metri dopo anche il vociare della movida notturna di una sera d’estate che ritornava ad essere calda e afosa, una volta abbandonata la brezza che spirava lungo la diga.
    
    “E’ tardissimo, ti accompagno a casa?”
    
    Si, credo sia meglio.
    
    Prima di scendere gli diede un bacio sulla guancia e dopo aver chiuso la porta si girò tre volte per salutarlo con la mano mentre Nicola era ancora fermo, come per essere sicuro che entrasse a casa, attese senza avviare l’autovettura.
    
    Quella notte entrambi pensarono all’altro e fu un evocare piacevoli sensazioni di complicità e confidenza, di gioia e allegria ma anche di conforto e consolazione. Tutti e due si resero conto di quanto ritenessero importante l’altro che continuavano a visualizzare nei loro pensieri finché non venne il sonno a portar loro conforto.
    
    Alla mattina quando Nicola accese il telefonino trovò un messaggino di Naike: “andiamo a fare il bagno ...