1. Scoperta dall'aiutante del bagnino e mi tratta come una ladra puttanella


    Data: 18/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: pamyzi1, Fonte: Annunci69

    ... maggior forza le grandi labbra, il dolore divenne un'esplosione accecante, sobbalzai e lanciai un urlo acuto: angosciata, pensai subito che si sarebbe incollerito e mi avrebbe punito con maggior durezza. Già mi preparavo a subire vergate più violente e crudeli. Ma non accadde nulla, trascorsero in silenzio lunghi minuti: si era fermato. Mi lasciò il tempo di ritrovare il controllo delle emozioni, rimase a osservare soddisfatto il lavoro appena compiuto.
    
    Da fuori giungeva ovattata l'eco di una radiolina da spiaggia e i richiami di bimbi che giocavano sulla riva, le voci parevano provenire da una finestra temporale aperta su una dimensione lontana anni luce, in una realtà remota ed estranea a quell'antro caldo e polveroso.
    
    Ranieri aveva il respiro pesante, pativa l'afa, l'esercizio fisico lo faceva sudare copiosamente: sfilò la camicia fradicia e la gettò su una pila di vecchi salvagenti. Aveva un corpo grosso e animalesco, una specie di plantigrado dalle ossa massicce, oltre un quintale di grasso e solido muscolo.
    
    Era ruvido, imponente e massiccio, una peluria argentata copriva la pelle cotta dal sole, il sentore di sudore che emanava mi aggrediva le narici. Nonostante la situazione in cui mi trovavo, la mente reagiva in maniera imprevedibile: allarmata scoprì che non riuscivo a provare repulsione per l'odore del suo corpo.
    
    L'afrore, saturo di feromoni, che impregnava l'aria e quel luogo squallido con i suoi olezzi di sentina, creavano nel mio cervello una sorta ...
    ... di nebbia torbida e ambigua. Vi era qualcosa di perverso, di malato, in me, che induceva i miei sensi a provare un sottile piacere per la situazione degradante del luogo e di ciò che stavo subendo.
    
    Mentre mi adagiavo in quell'insano trasporto, lui riprese a maneggiare la canna: si dilettò a giocare, con tocchi leggeri, sul mio sesso dischiuso, impresse ai colpi un ritmo rapido e continuo. La cosa non risultava dolorosa, infatti, non era diversa da quanto mi faceva Marco, il mio ragazzo, durante i nostri giochi bollenti, ma creava una sensazione fisica e mentale di attesa, una sorta di ansia bramosa.
    
    Nel colpire si produceva il rumore sconcio di un panno fradicio battuto, per via degli umori che mi inzuppavano il sesso. Il clitoride, era turgido e incandescente, il tutto divenne una sensazione anestetica che si sciolse in un languore morbido: mi stavo eccitando.
    
    Fremiti incontrollati impastavano le mucose della mia vagina, come se una lingua rapida e insinuante me le stesse leccando: mi stavo sciogliendo, iniziai a bagnarmi. Sentivo i miei umori colare lungo l'interno delle cosce, la canna a contatto col sesso madido, si intingeva di succo.
    
    Una dolorosa voluttà, unita a quella delle mollette sulle punte dei capezzoli, mi stava avvolgendo: nel fondo della mente desideravo che me li torcesse con lenta brutalità. Chiusi gli occhi, scintille esplodevano nel campo visivo, la realtà era evaporata: disciolta nel calore soffocante della stanza, nel mio desiderio insano, nel ...