1. Quel demone chiamato angela.- cap 1 di 6


    Data: 17/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... linguate e via a seguire.
    
    Era partito con lievi sfioramenti di mano per poi passare alle carezze, al premere, stringere, pizzicare, afferrare con decisione le carni sode nella sostanza e morbide al tatto.
    
    Aveva pazientato nell'attendere che la ragazza uscisse dall'immobilità, gustando il lento abbandono della rigidità corporea, la sempre minore resistenza, la crescente disponibilità a non opporre alcuna resistenza.
    
    Si era premurato di farle sentire anche la compattezza dei suoi muscoli, pendendo lui stesso le mani di lei e trascinarle lui sul suo corpo, muovendogliele per invogliarla a lasciarsi andare anche lei a carezze, strette di dita, abbracci.
    
    La ragazza aveva capito al volo, non aveva mai opposto resistenza, si era fatta lentamente più audace, cominciando a comunicare anche gestualmente cosa gradiva di più e cosa di meno.
    
    Di certo le piaceva sentire il cazzo di lui stretto tra i due ventri, stringere i muscoli dell'uomo, sfiorare solo carezzevolmente il pelo che cospargeva i pettorali di Biagio. Altrettanto aveva mostrato di gradire i giochi di bocca che Biagio faceva sui suoi seni e di mano tra le sue cosce.
    
    Lei si era sentita leggermente a disagio quando s'era accorta che le si stava inumidendo la fighetta, forse pensando che fosse uno spiacevole inconveniente. Quando però Biagio ci si era inumidito le dita e si era illuminato in viso per il piacere di quell'umidità e, inoltre, poi si era subito abbassato per andare ad assaggiarla quella umidità, ...
    ... baciandole e leccandole la vulva, in lei era finalmente il muro delle inibizioni, timori, inesperienze ed era stata lei a dire, con tono tra il supplichevole e l'incitante: “Fammi tua, davvero, fammi tutto”.
    
    Biagio era riuscito a moderare anche l'istinto di passare dalla fase preparatoria ormai avanzata ad un immediato rapporto impetuoso come lui lo avrebbe desiderato.
    
    Aveva assecondato Angela, alzandosi e sostituendo esternamente alla vulva, il suo pene alla lingua, senza spingerlo all'interno, per farlo scorrere ancora tra le cosce, tra le labbra che si andavano schiudendo, su quell'umidità che aumentava.
    
    Poi aveva preso la ragazza di peso sulle sue braccia e, con delicatezza, dallo stare in piedi come erano, l' aveva delicatamente adagiata sul letto e poi le si era disteso accanto.
    
    Senza fretta si era portato sopra di lei, allargandole le cosce e infilandole un cuscino sotto il sedere, per poi puntare le sue ginocchia sul letto e fare forza su un solo braccio per sollevare il torace.
    
    Con l'altra mano aveva posizionato il suo cazzo proprio sull'imbocco della figa. Dopo era stato attento ai movimenti, al respiro, allo sguardo di lei, per cogliere il momento opportuno per spingere. Il momento era stato quello in cui la ragazza, se lui avesse temporeggiato ancora un attimo soltanto, forse avrebbe avuto un ripensamento. Invece no! La spinta giusta ci fu al momento giusto, con energia esagerata però.
    
    Non abituato a “rubare” la verginità, anche l'esperto Biagio si ...