1. Interludi_La ciliegina di mia sorella


    Data: 16/04/2021, Categorie: Hardcore, Sesso di Gruppo Tabù Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... cazzo, per una mazza nel corpo sono disposte a tutto, altro che amore e fedeltà, per loro solo conta SBOCCHINARE, FARSI CHIAVARE, PRENDERLO NEL CULO E BERE SBORRA.
    
    Il nero, che finora era rimasto immobile, in estasi, a gustarsi il favoloso lavoretto di bocca della depravata, le sollevò il vestito e le infilò una mano tra le cosce e meravigliandosi di trovarla senza mutande, mi disse: “non è sorpresa, tu le hai detto che venivo a scoparla, è già senza mutande”.
    
    “No, è che lei non le indossa mai”.
    
    “Allora tua madre è come le puttane del raccordo, loro sono sempre a fica
    
    scoperta”.
    
    Mi eccitai da morire a sentirlo equiparare mia madre ad una donna da strada.
    
    “Si ma lei è meglio, quelle fingono, mia madre invece vuole veramente farsi chiavare da te, vuole che la sfondi tutta, è vero mamma?”.
    
    “Si”, biascicò mia madre.
    
    “Digli dove deve mettertelo”.
    
    “No, dai mi vergogno”.
    
    Che stronza, era lì che faceva una pompa ad un nero sconosciuto, e si vergognava di dirgli dove lo desiderava.
    
    L’aiutai, “deve mettertelo nella fessa, è vero che desideri sentirti riempita da quel bel bastone nero?”.
    
    “Si, tesoro, lo voglio, lo voglio”.
    
    “E poi deve anche sfondarti il culo con la sua enorme mazza”.
    
    “Si me lo deve infilare tutto fino alle palle e mentre lui mi incula tu me lo
    
    devi infilare in bocca e schizzarmi in gola ed io berrò tutto il tuo sperma,
    
    dobbiamo godere tutti e tre insieme, vedrai come sarà bello”.
    
    Ormai la troia aveva perso ogni pudore, ...
    ... parlava come una prostituta da strada, questo fece ingrifare ancora di più il negro che estrasse la sua grossa mazza dalla bocca della pompinara e cominciò a sbattergliela sulle guance, “tu grande puttana, tu grande viziosa, io ti sfondo tutta”, la sollevò di peso, la rovesciò sul divano, le sollevò il vestito e le sprofondò in corpo tutta la sua varra cominciando a chiavarla con dei colpi rapidi, continui e violentissimi.
    
    La mia depravata mamma lo abbracciò, lo strinse a se e cominciò a baciarlo con voluttà assecondando i suoi colpi, il negrone le infilò oscenamente tutta la lingua in bocca, che lei trattò come un cazzo mimando un vero e proprio pompino.
    
    Ero arrapatissimo, cominciai a spararmi una sega.
    
    Guardavo inebetito quel mandingo sprofondare il suo batacchio nel corpo della mia mammina, guardavo il volto stralunato della stronza sotto il pompaggio, era da impazzire.
    
    Mi inginocchiai sul divano, raggiunsi l’orecchio della mia genitrice e le
    
    sussurrai “mamma, lo sai che sei una vera stronza”, la stronza estasiata annuì, io continuai “mamma, lo sai che sei una grandissima troia”, la troia ancora più estasiata annuì.
    
    Che bello, finalmente avevo il coraggio di dire in faccia a mia madre quello che pensavo di lei, e la cosa più bella e che lei non si offendeva, anzi, si arrapava sempre di più, la vacca.
    
    Il nigeriano, intanto, continuava a chiavarla alla grande, “attento a non godere ancora, ricordati che devi sfondarle il culo” gli dissi.
    
    “E chi se lo ...