1. Cuori in Tempesta - Seconda Parte


    Data: 14/04/2021, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... che la sua cara sorella mi ha fatto una bella sega con i piedi!»
    
    «Sega con i piedi? E tutte le seghe “con le mani”?»
    
    «Perché quelle con la bocca?»
    
    Entrambi ci mettemmo a ridere, per quanto fosse alquanto strano ridere su argomenti tanto volgari senza essere neppure lontanamente ubriachi.
    
    «E quella volta che me l’hai leccata?»
    
    «Non me lo ricordo… Aspetta, non è mai successo!»
    
    «C’è ancora tempo! Voglio che sia l’ultimo ricordo di questa bella vacanza con il mio amico del cuore Bernard!».
    
    Alla fine niente bagno, benché la doccia calda fu comunque inebriante. Entrambi abbracciati sotto l’acqua calda, con i nostri corpi che si intrecciavano.
    
    Rimettemmo tutto in valigia, compresa la coperta del letto che necessitava di una lavata in lavatrice per via dei nostri… “liquidi corporei” sparsi un po’ ovunque sulla stessa. Spensi sia il camino che il generatore elettrico, indossai il giaccone e diedi una pulita ai vetri della mia povera vecchia Renault Clio, con la speranza che sarebbe ripartita dopo aver passato tutto quel tempo coperta dalla neve.
    
    Caricai le nostre valigie mentre Camille chiudeva lo chalet a chiave. Se le infilò in tasca e controllò il cellulare quando l’anziano signore vicino di casa ci venne incontro.
    
    «Robe da pazzi è? Che tempo…»
    
    «Già…» risposi.
    
    «Siete stati chiusi per 3 giorni là dentro, vero?»
    
    «è stato molto intimo!» gli disse Camille, stringendo la mia mano coperta da uno spesso guanto di nylon. Il vecchio lo notò e ...
    ... sorrise.
    
    «Ha ha… Certo! Voi giovani di certo avrete trovato un buon modo per scaldarvi in queste fredde notti!» e mi fece l’occhiolino. Come un pesce lesso feci un risolino e mi sentii in imbarazzo a parlare di certe cose con un vecchio sconosciuto.
    
    «Spero di rivedervi ancora l’anno prossimo, sperando che questa dannata neve non crei ancora questi disagi… Allora partite?»
    
    «Si! Arrivederci!» dissi, ma Camille mi tirò il braccio.
    
    «Tesoro non ti stai dimenticando qualcosa?» disse Camille. Non capivo a cosa si riferisse.
    
    «Ti avevo chiesto di fare una cosa prima di partire!». Davvero non capivo… Poi mi si accese una lampadina!
    
    «Oh… certo!».
    
    «Andiamo sul retro» disse lei. «Facciamo qualche foto alla vallata!»
    
    Il vecchio alzò il braccio per salutare. «Beh, io vado! Buona fortuna ragazzi e state attenti alle strade!»
    
    «Andremo piano! Buona giornata!» dissi, mentre Camille mi tirava per la manica del giaccone.
    
    Raggiungemmo il retro della casetta di legno. Dopo qualche metro e oltre una robusta staccionata vi era uno strapiombo da paura.
    
    Camille si guardò attorno e iniziò a slacciarsi i jeans.
    
    «Non volevi mica scappare dai tuoi doveri vero “tesoro”?»
    
    «Ma… No certo che no ma… Non hai freddo?»
    
    I jeans e le mutandine di Camille caddero pesantemente sui suoi stivali e dalla sua passerina iniziò a sgorgare una pioggerella gialla che emanava una nuvola di vapore acqueo. In breve sotto di lei si formò un buco nella neve che rivelava dell’erba ...