1. Cuori in Tempesta - Seconda Parte


    Data: 14/04/2021, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    Sentii una mano fredda accarezzarmi il petto, poi la pancia e infine i genitali. Con estrema calma aprii gli occhi. Il vento aveva finalmente cessato di ululare e una luce accecante proveniente dalla grande finestra dietro alla testiera del letto illuminava la camera. Con la mano raccolsi il cellulare sul comodino: erano solo le 8 di mattina. Quando riuscii a fare mente locale, mi voltai alla mia sinistra e lei era lì. Camille.
    
    Quasi interamente nascosta sotto le pesanti lenzuola, indossava in testa il suo berretto di lana con pon-pon perché, a suo dire, “aveva freddo alla testa mentre dormiva”.
    
    Mi guardai attorno e sorrisi. Pensai che in quel momento avevo tutto ciò che desideravo, ossia una ragazza stupenda al mio fianco. Noi 2 soli in quel letto, in quello chalet in quel di Grenoble.
    
    Ma purtroppo quel sogno sarebbe finito presto. Erano passati 3 giorni e ormai le strade erano state liberate dalla neve. Sia suo fratello Jean che i suoi genitori avrebbero voluto riavere Camille, mentre probabilmente anche i miei avrebbero voluto rivedermi a casa!
    
    Mentre affranto pensavo ai bei momenti trascorsi, Camille iniziò a masturbarmi.
    
    «Qualcuno si è svegliato!» le dissi. Lei si alzò la grossa cuffia di lana dalla testa che quasi le copriva gli occhi e sorrise.
    
    «Buongiorno! Vedo… Anzi, “sento” che qualcuno è di buon umore stamattina!»
    
    «Non proprio Camille… Dobbiamo tornare a casa!»
    
    «Sei triste Bernard? E allora perché sorridi?».
    
    Mi misi a ridere. ...
    ... «Perché una certa persona ha le mani fredde…»
    
    Lei sgusciò sotto le coperte e dopo pochi istanti sentii le sue labbra morbide succhiare la mia cappella.
    
    «Meglio così?» disse prendendosi un mezzo secondo di pausa.
    
    «Oh si…». Continuò per circa un paio di minuti, poi si alzò sopra di me. Gettò le coperte in aria, facendole finire sul pavimento. Si tolse anche il berretto liberando la chioma rossa. Con la mano prese il mio grosso cazzo e ci sputò sopra. Si mise in ginocchio sopra di me e posizionò il mio pisello in modo che, una volta sedutaci sopra, questo penetrasse dritto nel suo ano.
    
    «Mai messo nel culo? Io non l’ho mai preso…»
    
    «No…» dissi. Fu incredibilmente piacevole. Avevo sentito da certi amici (tra cui Jean) che è difficile e a volte anche doloroso metterlo nel culo, ma Camille l’aveva lubrificato con la saliva e il pisello entrò scivoloso e senza problemi.
    
    Iniziò a saltellare sopra di me, mentre le sentivo stringere il culo. Era una goduria. La tenevo per i fianchi mentre lei si strizzava i capezzoli.
    
    «Oh si… Si Bernard continua! Cazzo d’ora in avanti lo prenderò sempre nel culo!».
    
    Pensavo esattamente la stessa cosa! iniziai a sentire che avrei finito presto, così cercai di alzarla per i fianchi. Lei si rifiutò di alzarsi.
    
    «Che fai? Tanto è il culo, mica rimango incinta!». Io annuii con la testa. Girai gli occhi all’indietro e sentii il cuore battere all’impazzata. Per un istante iniziai a preoccuparmi, ma poi sentii una tremendamente piacevole ...
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