1. A Edi, bel marinaio…


    Data: 11/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Sibel, Fonte: RaccontiMilu

    ... pantaloni, armeggiano un po’ e riescono ad abbassarli, insieme agli slip, a metà coscia.
    
    Il centro del tuo interesse ora &egrave diventato altro. Non hai fretta, cominci ad accarezzarmi mentre tutto dentro di me gorgoglia, diventa morbido, gonfio, quasi spugnoso. Mi sorprende il tuo modo di esplorarmi con curiosità, attento ad ognuna delle mie pieghe più intime, con l’intento di osservarne i dettagli mentre ogni singola fibra del mio sesso si inturgidisce acquisendo una consistenza che non avresti creduto possibile… e me lo dici. Ed io penso che… &egrave vero, io stessa ho la percezione chiara del turgore delle mie labbra e del calore che emanano. Non so se meravigliarmi più per questa mia sensazione così marcata o per il tempo che dedichi alla perlustrazione. Credo che per te non debba essere la prima volta ma dai l’impressione che lo sia.
    
    Sento il tocco delle tue dita che verificano la consistenza della “pallina” che c’&egrave nel punto di giunzione delle piccole labbra. &egrave strana la sensazione che ne deriva: dicono che quello sia un punto capace di generare grande piacere in una donna ma a me provoca un insolito effetto a cui mi piacerebbe poter dare un nome: &egrave come se fossi percorsa da una scarica elettrica, faccio uno, due, tre scatti col bacino come a volermi sottrarre, non sono sicura che mi piaccia essere perquisita lì ma a te importa poco e continui col tuo lavoro minuzioso, come se dovessi poi riprodurre con argilla i volumi che stai toccando con le ...
    ... mani. Afferri tra pollice e indice prima una, poi l’altra delle mie piccole labbra e fai scorrere le dita dall’alto verso il basso. Avvicini il viso come per osservare meglio e ne aspiri il profumo.
    
    ‘Sa di bagnoschiuma, di talco, di pulito’ mi dici, e ci poggi un bacio delicato senza, però, staccare le dita.
    
    Io sono completamente altrove, sospesa in un’atmosfera senza gravità. Il contatto coi peletti del tuo viso mi riporta immediatamente alla dimensione terrena e provoca un altro scossone ai miei fianchi. Ne approfitti e affondi prontamente due dita dentro di me, senza preavviso, in modo decisamente maleducato. Inarco la schiena, provo a divincolarmi ma tu mi cingi i fianchi con l’altro braccio, mi tieni ferma e continui i tuoi affondi incurante delle mie proteste e dei miei tentativi di sfuggire all’assalto.
    
    Non so come abbiano fatto i tuoi pantaloni a resistere fino a quel momento alla tensione che vi si &egrave, via via, sviluppata dentro… sta di fatto che, finalmente, ne apri la patta concedendo la meritata libertà al tuo arnese che svetta, orgoglioso. Poi afferri con entrambe le mani i miei jeans e li sfili completamente insieme ai calzettoni molto poco femminili che indosso. Mi vieni su, stavolta prudente, e mi trafiggi cento volte ancora cercando e rovistando tra le mie profondità in cerca di chissà quali tesori!
    
    La sensazione di pienezza mi spinge il cuore in gola ma… non basta. Ti sfili allora, e ricominci ad accarezzarmi, stavolta con un altro intento. ...