1. Spiccare il volo


    Data: 24/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Ishtar, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualcosa che mi è sempre piaciuto in lui’ Decido di andare al lavoro con il mio abbigliamento consueto e di cambiarmi in un bar non molto lontano dal punto dell’appuntamento. Tutto il giorno con il timore di aver sbagliato ad accettare la sua proposta. Arriva il momento, mi dirigo al bar, entro nel bagno e mi cambio, decido di uscire dal bar con il cappotto chiuso, almeno questo, poi mi incammino. Vista l’ora, la strada non è molto frequentata dalle prostitute, nonostante questo le poche che ci sono mi insultano quando mi trovo troppo vicino a loro. Sento la vergogna avvampare mentre apro il cappotto, fortunatamente a parte qualche colpo di clacson, passa troppo poco tempo perché qualcuno si possa fermare. Arriva lui, accosta, abbassa il finestrino e mi chiede ‘Quanto vuoi?’. Io, stizzita, gli rispondo ‘dai, aprimi’ mentre provo ad aprire la portiera. Lui accelera e se ne va. Mi assale il panico, mi chiedo cosa stia facendo. Pochi minuti dopo lo vedo tornare, si ripete la scena, questa volta capisco e gli rispondo ‘500 euro per due ore’, mi apre la portiera e mi fa salire, ripartendo. Mentre guida mi prende un braccio stringendolo da farmi male e mi dice ‘Ti avevo detto di esporti, cazzo. La gonna è troppo lunga, e la camicetta troppo chiusa’. Penso che io al contrario mi sento quasi nuda mentre lui continua ‘ora apriti due bottoni della camicia e alza la gonna sopra al bordo delle autoreggenti’, guardandomi con degli occhi spietati. Lo faccio, mi sento calda in viso, sto ...
    ... arrossendo per la vergogna, lui ha un sorriso cattivo, soddisfatto. La sua mano mi accarezza l’interno coscia risalendo, fino a toccare la stoffa del mio brasiliano, mi sento tremare. Ci fermiamo ad un semaforo, mi dice di tirare fuori il seno. Guardo fuori, c’è gente che potrebbe vedere anche se è buio, glielo faccio notare, lui mi stringe ancora forte il braccio dicendomi di muovermi. Lo faccio, lui le prende in mano, le strizza, poi stringe i miei capezzoli facendomi male. Vedo un uomo che sta guardando, ma non oso fiatare. Finalmente riparte. Mi prende una mano e la porta sul suo cazzo, che sento duro sotto i suoi pantaloni, so cosa vuole. Apro i pantaloni, abbasso i boxer e inizio ad accarezzare, ad impugnarlo. Mi guarda e con una mano mi abbassa in maniera decisa la testa, avvicino la mia bocca ed inizio a leccarlo, lenta, mentre spero che nessuno possa vederci, lo prendo in bocca e lo succhio, stuzzicandolo con la lingua, è duro, caldo, non particolarmente grosso ma decisamente lungo, me ne rendo ancora più conto quando con la mano libera dal volante mi preme la testa contro il suo pube e lo sento arrivare in gola, mi sento mancare il respiro, mi viene quasi da tossire ma lui non allenta la presa, solo un tentativo di conato gli fa togliere la mano, mi alza la testa e ride guardandomi, ‘guardati, sei ridicola’, mi guardo allo specchietto, il trucco colato degli occhi per il conato. Mi ripulisco, mentre stiamo arrivando. Non capisco dove siamo, mi fa scendere, sta davanti ...
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