1. Spiccare il volo


    Data: 24/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Ishtar, Fonte: RaccontiMilu

    ... gambe 600 euro dicendomi ‘oggi mi sento buono, il resto è un premio per l’essere la tua prima volta, farai strada, lo sapevo” il suo disprezzo, è questo che mi aggiunge dolore alla vergogna di essermi dovuta abbassare ad una scelta simile’ mi porta dove mi ha caricato, nessun saluto, scendo e mi avvio al bar, mentre mi sto ripulendo in bagno mi arriva un sms ‘Posso lasciare il tuo numero a dei miei amici, chissà magari organizziamo una festicciola’, lo leggo mentre mi scendono le lacrime calde della vergogna, della disperazione di aver dovuto abbassarmi a tanto, del sentirmi sporca’ e mentre piango ricevo un altro sms’ ‘Ciao, sono R. Mercoledì alle 18, ci troviamo davanti allo Spanck” freddo’ mi assale ancora più la tristezza, in quel bagno continuo a piangere, mi sento sconfitta e sola, con la delusione degli uomini che ho incontrato, con la verità di sentirmi un oggetto, una puttana’ e invece’ si sta per aprire un mondo fantastico che mai avrei immaginato di poter conoscere’ Passano i giorni, non riesco a togliermi le sensazioni di quella sera, la vergogna. Continuo a pensare a cosa succederà con R. Penso all’uomo che amo in questo momento. Penso che sarebbe bastata o basterebbe una sua parola per fermarmi, nonostante tutti i guai in cui mi trovo, mi basterebbe saperlo vicino e tutto sarebbe più facile da affrontare. Ma lui non c’è e in fondo so che non c’è mai stato, sono stata solo un corpo, nulla di più. Mi riprometto che mercoledì sarà l’ultima volta che faccio una ...
    ... cosa simile, mi ha già segnata troppo. Non ho altre comunicazioni da R., non so se desideri qualcosa di particolare, e visto che è così decido che sarò più quello che sono, non mi aspetto nulla di meglio, ma almeno sarò io. Arriva mercoledì. Come sempre vado al lavoro, ma questa volta posso permettermi di vestirmi come mi farò trovare da lui, una longuette nera con uno spacco non eccessivo dietro che delinea la forma del mio sedere, e una camicia con un gioco discreto di vedo e non vedo, quel tanto che basta per farsi notare senza esporre il cartello ‘puttana’. Passo la giornata cercando di concentrarmi sul lavoro, a fatica. Al termine mi dirigo verso lo Spanck. Ho le mani ghiacciate per la paura. Arrivo e lo trovo già ad aspettarmi, mi squadra con un sorriso che mi fa capire che è contento, un paio di jeans, e un giubbotto, semplice’ e interessante come i suoi occhi. Mi prende le mani nelle sue dandomi due baci sulle guance. Poi mi porta alla sua auto. Mi fa salire e poi parte, non so dove siamo diretti. Inizia a parlare, mi chiede della giornata al lavoro, si informa di me, credo voglia mettermi a mio agio, con la sua voce calda, cosa che mi è sempre piaciuta di lui. Ci fermiamo davanti ad un palazzo, mentre saliamo mi dice che ha un secondo appartamento in città, mi fa entrare in casa, mi sento la testa confusa, ma lui è molto tranquillo. Mi aiuta a togliermi il cappotto, mi guarda, vedo che segue il mio corpo, poi mi fa accomodare sul divano e mi chiede se voglio qualcosa da ...
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