1. Spazi ristretti


    Data: 31/03/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Urcaloca, Fonte: Annunci69

    In attesa della partenza dell’autobus mi sentivo ansioso e di cattivo umore, nonostante in teoria ben altro avrebbe dovuto essere il mio stato d’animo.
    
    Mi trovavo a Barcellona in fuga dalla delusione di essere stato abbandonato e cornificato dalla mia ragazza che all’inizio di luglio mi aveva lasciato per un nuovo collega da poco arrivato al lavoro.
    
    Era stato un duro colpo, praticamente due anni di rapporto spazzati via come se mai fossero trascorsi, a causa di questo ragazzo che nelle pochissime descrizioni da lei fatte si collocava fra un divo di Hollywood e un Dio greco. Bello, sportivo, affascinante e con una capacità amatoria da togliere il fiato. Quel che maggiormente mi scioccava era il non aver compreso quanto lei mi odiasse da chissà quanto tempo, solo così si giustificava la violenza con cui mi irrideva umiliandomi.
    
    Quando accadono fatti di questo genere, chi lascia ha il boccino del gioco in mano, io potevo solo subire e gestire la mia vita come meglio potevo.
    
    Il meglio visto che si affacciava il periodo di vacanze estivo era stato cercare di riattizzare, o meglio riscaldare la vecchia minestra della relazione con una ragazza di Barcellona con cui avevo fatto qualche capriola tre anni prima.
    
    Ero quindi partito per la Spagna e sebbene non fosse una dea quanto a bellezza mi aveva consentito se non altro di scopare a dismisura, in quanto era una che non si faceva mai pregare quanto a farsi fottere, ma l’amore o meglio il ricordo dell’amore, o ancora ...
    ... meglio la rabbia e l’umiliazione dell’abbandono mi impedivano spesso di godermi quella parentesi di potenziale serenità.
    
    Poi quando iniziavo a rasserenarmi ecco arrivare un messaggio di Alice; povera piccola, che delusione, il Dio greco era un gran figlio di puttana, dato che dopo essersela spupazzata fronte e retro per più di un mese, la aveva mollata di colpo visto che stava per essere raggiunto dalla sua…ragazza penserete? Macchè addirittura dalla moglie e dal figlio, che si apprestavano a raggiungere il bel tomo dal meridione ove risiedevano.
    
    Potevo immaginare in che stato fosse Alice, una storia incredibile, sedotta, stratrombata, invitata a lasciarmi e ora sola in Città in pieno agosto.
    
    Per due giorni riuscii a reggere, in fin dei conti era stata lei a correre dietro a quello lì, era stata lei a dirmi quelle cose odiose.
    
    Ma poi iniziai a commuovermi e a chiedermi se tutto sommato no fosse il caso di perdonarla, in fin dei conti chi non fa una cazzata nella vita?
    
    E poi la mia cara spagnola esibiva una cellulite di primordine, aveva passati cinquant’anni, mentre Alice profumava di bosco, aveva dei capezzoli che pungevano e mi faceva sborrare al solo sfilarsi le mutandine…
    
    In breve eccomi sul bus internazionale, peccato che non appena mi sedetti al mio posto tutte le buone ragioni che mi spingevano a tornare si trasformarono in vere stupidaggini. Perché tornare tanto presto, fra l’altro offendendo la mia amica che mi aveva ospitato, sfamato e dato sesso in ...
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