1. LA MIA MIGLIORE AMICA


    Data: 20/03/2021, Categorie: Etero Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: paco, Fonte: RaccontiMilu

    ... continuava a provocarmi ed io più parlava più ci davo dentro (nel vero senso della parola). Dopo la seconda venuta ci buttammo sfatti sul divano e dopo una sigaretta accompagnata da quel po’ di vinello rimasto ci mettemmo nella vasca da bagno, dove ci rilassammo per più di un’ora, stando abbracciati e baciandoci e accarezzandoci. Avrei voluto farlo ancora, ma arrivò Silvia che si incazzò con entrambi: “Non ti ho più chiamato perché volevo scoparti, ma tu ti sei sposato e mi sono sentita di troppo! E tu come mi ripaghi? scopandoti mia madre?” e alla madre: “e tu stronza, sapevi i miei desideri erotici che volevo soddisfare con lui e te lo sei preso! almeno dimmi com’è stato, come me lo immaginavo io?”
    
    Per ora vi dico solo che anche Silvia ha potuto constatare in seguito che le sue immaginazioni erano giuste.
    
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    par.2) Un pompino sognato
    
    “da tempo sognavo la sua bocca intorno alla mia cappella, ma…”
    
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    Dopo che Silvia mi beccò con sua madre, finalmente ebbi la forza di aprirmi e dichiararle tutto il desiderio che provavo per lei, non era amore, per me restava la mia migliore amica, che conosceva di me più della mia attuale moglie e dei miei familiari tutti.
    
    Anche lei si era dichiarata ed ora non restava altro che farci una bella scopata.
    
    Non badammo a cerimoniali, andai da lei, salutai la madre alla quale dicemmo se ci poteva lasciare un po’ casa perché avevamo voglia di sesso…
    
    Senza pensarci due volte mi avvinghiai a lei e comincia a ...
    ... baciarla mentre le mani le tastavano il culo. Lei muoveva il capo per far si che la mia lingua leccasse ogni punto del suo collo, i lobi delle orecchie. Senza esitazione le strinsi le tette tra le mani e poi accarezzandole il ventre scesi fino ad infilargliele nel pantalone, era stretto, non entravano quindi lei stessa se lo sbottonò ed io lo feci calare lasciandola solo con delle mutandine nere.
    
    Alzò i piedi per sfilarsi il pantalone completamente, dopo di ché avvolse la gamba intorno a me spingendomi contro il muro. Ormai ero spalle al muro, lei si chinò e mi sfilò i calzoni. Il cazzo mi era talmente duro che la punta fuoriusciva dagli slip e subito lei la baciò guardandomi con due occhi pieni di desiderio, pieni di voglia del mio sperma, insomma, voleva farmi un pompino e negli occhi già vedevo lo sguardo di chi assetata si disseta alla fontana di un uomo.
    
    Si avvinghiò sulla mia mazza e succhiava fino a infilarselo tutto in bocca. Di tanto in tanto sussultavo per cercare di evitare di venire subito e lei rispondeva stringendolo più forte tra le labbra, come a bloccare la sborra che stava là là per uscire. Anche se non avevamo mai fatto sesso c’era una certa sintonia, l’unica cosa di cui non si era mai parlato era proprio il sesso, dei nostri gusti e voglie, eppure eravamo lì che a ritmi ben sincronizzati scopavo col mio cazzo la bocca di lei.
    
    Ormai era talmente grosso il mio fallo che faticava ad arrivare con le labbra fino in fondo, così al momento del mio ennesimo ...