1. Quanto è bona, quanto è tanta, evviva la signora franca!!


    Data: 22/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Laspalomas, Fonte: Annunci69

    Mi e’ capitato piu’ di una volta in questi anni di sentirmi raccontare da qualche amico o amica di come il loro sogno nel cassetto non sia altro che l’andar a vivere in campagna, isolati dal nevrotico mondo cittadino. La cosa in verita’ mi fa sempre molto sorridere (..cosa che non mi permetterei mai di esplicitare, per non passare da insensibile o maleducato): questo perché nella mia vita sto seguendo il percorso esattamente opposto. Cresciuto da piccolo in campagna, nel bel mezzo del niente, sono andato a vivere progressivamente in centri abitati di maggiori dimensioni: e il mio di sogno nel cassetto e’ quello di trasferirmi nella down town di Parigi!..Non male eh?!?!?...Chi viene con me??..eheheh..
    
    D’altro canto, ho sempre attribuito ai miei lunghi pomeriggi solitari bucolici, il fatto di aver sviluppato una pronunciata vocazione per le fantasie erotiche. Queste nei primi anni adolescenziali erano estremamente fertili, ed erano tra l’altro impunemente focalizzate sulla madre e e figlia di una famigliola che viveva nell’unica casa posta a poche centinaia di metri dalla mia. La madre in particolare mi eccitava tantissimo. Calabrese, non molto alta, occhi neri come la pece, vispi, furbissimi, capelli corti neri, ricci ricci. Aveva sempre un bel sorrisetto malizioso stampato sulla sua bocca carnosa, sempre evidenziata da rossetti rossi, accesi e volgari. Talora si presentava con un’aria stanca e sofferente, a causa, diceva Lei, di innumerevoli dolori che le attraversavano ...
    ... tutto il corpo. Erano tutte scuse, pretesti buoni per andare spesso a farsi visitare dal suo dottorino di fiducia, il quale, appresi solo nella matura eta’, la coinvolgeva nelle sue orge pomeridiane. Io coglievo in lei tantissima voglia: cosa che mi sembrava coerente con le voci che davano il marito impotente. Ma la cosa che più scatenava la mia voglia erano quelle due immense borracce, quel fantastico balcone fiorito, quelle due bombe atomiche che portava davanti. Aveva proprio due seni pazzeschi, tondo tondi come due palloni da calcio, che sembravano dover esplodere da un momento all’altro.
    
    I seni comprimevano all’inverosimile qualunque vestiario lei indossasse. Alla Sig.ra Franca piaceva comunque metterle in mostra, e scollature da brivido erano all’ordine del giorno. Uhmm, che voglia che avevo di lanciarmi in quel precipizio. Degno di nota poi era anche il suo bel culone, ampio, tutto sporgente. Quante volte avevo sognato di addormentarmici sopra gaudente.
    
    Quante seghe mi son fatto pensando di farle le cose piu’ sconce. E questa mia voglia si traduceva in un corteggiamento ingenuo che attuavo ogni volta che veniva a casa nostra a trovarci. Cercavo insomma di farla ridere con battutine idiote su qualunque cosa, pur di attirare la sua attenzione. E lei furba come una gatta se n’era subito accorta del mio interesse, e mi dava corda, ridendo sguaiatamente delle fesserie che dicevo. Conferma del fatto che Lei aveva capito dove fosse riposto il mio interesse, tanto quanto ...
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