1. La mia prima esperienza saffica


    Data: 17/03/2021, Categorie: Lesbo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... spingere la mia lingua nella sua bocca contraccambiandola, bere la sua saliva come fosse nettare.
    
    Anna aspettò che mi rilassassi, la mano ancora poggiata sul mio pube.
    
    ‘Sei bella Giuditta, sei un frutto meraviglioso che aspetta solo di essere colto, e voglio essere io a farlo’
    
    Le sue parole mi parevano strane e distanti, perse nell’intontimento che sempre mi pervade dopo l’orgasmo, eppure eccitanti, mi annunciavano che era solo l’inizio e io, io non sapevo dove mi avrebbero portato.
    
    Immerse ancora le sue dita dentro di me, ricominciando l’eterno movimento del dentro e fuori che tanto mi piaceva.
    
    ‘Fallo anche tu, ti prego, accarezzami’
    
    La mia mano si mosse quasi da sola, raggiungendo il suo ventre, scendendo sotto il costume.
    
    Toccai per la prima volta un sesso femminile che non fosse il mio, mi parve più piccolo, più stretto. Istintivamente sapevo cosa fare e lo feci carezzandolo come fosse il mio, e fu Anna a gemere nella mia bocca.
    
    Ci masturbammo a vicenda per alcuni minuti, l’eccitazione che tornava a crescere in me, Anna che ansimava. Mi aspettavo che volesse godere così e invece fu lei a voler cambiare. Si staccò da me con mio sommo disappunto e uscì dalla vasca. Grondante d’acqua, il costume scomposto, sembrava Venere che sorgesse dalla spuma.
    
    Mi tese la mano e uscii anche io. Poco più in là c’erano degli asciugamani pronti, ne afferrò uno e lo stese per terra, mi spinse a sedere e mi baciò ancora sulla bocca, scendendo piano sul collo, sui ...
    ... seni, sul ventre, sciogliendo i lacci del costume mentre procedeva, fino a arrivare al mio sesso che sentivo pulsare di voglia.
    
    Il primo tocco di lingua sul clitoride fu come una scossa elettrica per me, poi la delizia di sentire la sua lingua sulle mie labbra intime, dentro di me. Le afferrai la testa tirandola, quasi volessi farla entrare con tutto il corpo. Mi accorsi di gridare tanto forte era il piacere che mi regalava. Nemmeno mi accorsi che si era girata, che davanti a me avevo le sue gambe aperte, il suo fiore dischiuso. Non pensai nemmeno un secondo, l’afferrai per le cosce e affondai la testa tra le sue gambe cercando di ricambiare ciò che mi faceva, leccando dove sapevo avrebbe dato piacere a me, succhiandole il clitoride fino a farla urlare.
    
    Sentivo il suo sapore sulla mia lingua e mi eccitava ancora di più invogliandomi a leccarla ancora, a affondare lingua e dita dentro di lei. Uno spruzzo di umori mi colpì il viso inaspettato, e io bevvi a quella fonte sentendo la testa girarmi, il mio corpo muoversi scoordinato in un nuovo esplosivo orgasmo.
    
    Restammo intrecciate per diverso tempo, stanche e soddisfatte, assaporando le ultime stille di piacere che ci dava il reciproco contatto pelle contro pelle, poi lei si alzò e mi guidò ancora alla vasca dove ci lavammo con cura, l’una all’altra, senza parlare.
    
    Eravamo tornate sul divano bevendo un fresco vino bianco, guardandoci negli occhi sempre in silenzio, ricordando ciò che era appena stato. Purtroppo arrivò ...