1. Non è tempo per noi


    Data: 06/03/2021, Categorie: Cuckold Erotici Racconti Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... ai due uomini che le giravano intorno come squali affamati, schernendola. Le erano stati strappati i bottoni della camicetta e, sebbene tentasse di coprirsi con le braccia e con brandelli di tessuto, i suoi grossi seni spiccavano chiaramente sul suo esile corpicino. Due mammelle di generose dimensioni, a stento contenute dalle coppe del reggiseno, che arrivavano a coprire a malapena la parte inferiore di esse, lasciando intravedere finanche parte dell’areola. Considerando l’aspetto estremamente intrigante di quel pezzo di stoffa, contornato da elegante e seducente pizzo, i programmi della serata dovevano essere ben altri che finire tra le grinfie di due malintenzionati.
    
    I due ragazzi, apparentemente dell’età della loro vittima designata e di tre o quattro anni più piccoli di Claudio, avevano iniziato ad ingiungere alla donna come comportarsi. ‘Togli le mani da lì, puttanella, facci vedere le tette’. La ragazza non si mosse, e uno dei due aguzzini agì, abbassandole con violenza un braccio. ‘Ahi!’, gridò, la donna. ‘Sta’ zitta’, le disse l’altro, ‘E vedi di collaborare, o ti facciamo male sul serio’. Col seno della ragazza in bella mostra, quello che le stava davanti non tardò ad allungare una mano per valutare la consistenza di quelle montagne di carne. Fu allora che Claudio si convinse ad uscire allo scoperto, a pochi metri da loro. Fissò negli occhi il ragazzo e, con la voce più bassa e tranquilla che fosse mai riuscito ad impostare, gli intimò: ‘Mettile anche solo ...
    ... un’unghia addosso e ti ammazzo’. I due si voltarono immediatamente nella sua direzione. ‘Claudio’, sussurrò la ragazza con un filo di voce. ‘Bene bene’, disse uno, ‘Eccone un altro che vuol fare l’eroe, come il fidanzatino. Ci tieni a finire come lui?’, concluse, dando una rapida occhiata al biondino riverso sull’asfalto, mentre i due muovevano verso Claudio. ‘E voi?’, rispose il ragazzo, senza arretrare di un passo. ‘Noi siamo in due’, disse l’altro, fino ad allora rimasto in silenzio. ‘Già, avete ragione’, incalzò Claudio, ‘Non è giusto che siate in svantaggio. Volete andare a chiamare altri amici?’.
    
    I tre erano ormai in un fazzoletto d’asfalto. Uno dei due, quello più basso, si allontanò di qualche metro. L’altro, alto una manciata di centimetri meno di Claudio, gli si avvicinò a un passo, fino ad entrare quasi in contatto. ‘Sparisci finché sei in tempo’, gli intimò. ‘Sparite voi, finché potete farlo con le vostre gambe, pezzi di merda’. L’aguzzino parve voler sferrare un pugno, ma non ne ebbe il tempo. Claudio l’afferrò dal collo, tirandolo verso l’altro e serrando le dita in corrispondenza delle carotidi. Nel giro di pochi secondi, il ragazzo cominciò ad annaspare, il suo volto a diventare rosso fuoco.
    
    ‘Attento!’, urlò la ragazza. Claudio, con la coda dell’occhio, vide piombare su di lui il secondo aguzzino. Riuscì a ripararsi con una mano mentre lui gli scaraventò addosso, con violenza, un pesante tubo d’acciaio. In qualche modo, Claudio riuscì a chiudere la sua mano ...