1. Veritiero obiettivo


    Data: 21/01/2018, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... che apparivano al presente smisurati analizzandoli da quella visuale. Non fu più sicura di farcela nel reggere il controllo, ciò nondimeno era a questo punto sopraggiunta l’ora d’elargire qualcosa alla passionalità, alla spinta istintiva, in tal modo stabilì di posare le labbra esplicitamente sulla deliziosa e odorosa fica di Agata, in seguito estrasse a rilento la lingua, indugiando e attardandosi là di proposito con un’amplificante ed un’esagerante flemma, facendola sennonché frignare di godimento senza fretta, facendole incurvare le reni in una postura pressoché forzata.
    
    Era appagata e visibilmente radiosa, perché adesso le carezze di Verdiana ottenevano un riscontro istantaneo sul corpo di Agata già attraversata e usurpata da tremori spontanei, in questo modo non rimuginò più infilando nuovamente la sua esperta e valente lingua nel tessuto passionale e inumidito perché questa volta non furono movenze delicate, bensì abissali e modulate moine, intanto che le risposte di Agata, che l’accompagnava libidinosamente a tempo con il bacino in ogni suo traviato e vizioso movimento, aggregandolo con piagnucolii di benessere costantemente più accresciuti e scostumati, alimentavano con piacere la sua audace e invereconda immodesta eccitazione. Affaccendate com’erano, dissiparono persino la consapevolezza del tempo, poiché trascorsero parecchio tempo in quel lussurioso gioco, essendo assai inedito e atipico per l’una quanto ciclico, nei più fiduciosi e speranzosi desideri ...
    ... dell’altra. Agata era annientata dal godimento, soverchiata dal benessere, sopraffatta dalla gioia, interamente all’oscuro d’ogni altra vicenda al di fuori del proprio corpo.
    
    Lei captava un esteso formicolio alla schiena, un anomalo intorpidimento in special modo nella cavità pelvica, debilitato per il durevole innalzamento e per il ripetuto abbassamento, tuttavia era energicamente aggredita fra la voglia sistematica e organizzata di prorogare con ogni mezzo quel periodo di visibilio, e nel contempo risolutamente assalita e beccata dal ghiribizzo di farsi sbaragliare dall’apice sommo di quelle inenarrabili e favolose sensazioni, in un apogeo che non riusciva né era capace di rappresentare. In realtà non aveva forma né maniera di ritoccare quegli eventi, perché era integralmente in potere di Verdiana che era sempre lì, grondante di sudore e boccheggiante fra le sue cosce, con la faccia infradiciata della sua voglia nel condurla in un crescendo, in quel lascivo, sconosciuto e scostumato vizioso mondo. Poco dopo la sentì ansimare ancora, mentre la baciava là dove non avrebbe azzardato pensare, ma ciò che le restava di sensato e di conseguente si disgregò disperdendosi nel preciso istante in cui captò le dita dentro di sé, con atti e con movenze incessantemente meno garbate.
    
    Dopo alcuni istanti avvertì un bollore schietto e penetrante raggiungerle le gambe, accalorarle parte interna delle cosce, ammassandosi proprio nel nucleo del suo essere talmente radicato, che per un istante fu ...
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