1. La finestra sul viale


    Data: 03/03/2021, Categorie: Etero Autore: Untruth, Fonte: Annunci69

    ... pensieri erotici.
    
    Ci salutiamo, ci baciamo per un attimo e subito ti guido verso la mia stanza: ampia, quadrata, con il soffitto molto alto, tipico delle abitazioni antiche, e addirittura affrescato, a dimostrazione della passata appartenenza dell’edificio ad un pittore locale conosciuto; con un finestrone molto grande dal lato opposto da cui si entra, che dà proprio sul corso principale del centro storico della città, giusto un paio di metri sopra le teste dei passanti che lo stanno colmando; con muri e pavimento in pessime condizioni, che contribuiscono a creare una piacevole atmosfera decadente, che metaforicamente concorda con l’immoralità di quello che mi è passato per la mente quando mi sei comparsa davanti poco fa.
    
    Sembri positivamente colpita dall’ambiente, ma di questo non avevo dubbi: mi zittisco e ti lascio vagare in giro, osservandoti mentre passeggi lentamente sfiorando gli oggetti e cercando di cogliere particolari qua e là.
    
    Avrei già voglia di saltarti addosso, ma mi piace frenare gli impeti per gustarmi l’attesa e incrementare così il desiderio: senza farmi beccare esco dalla camera dirigendomi da solo verso la cucina a prendere la bottiglia che ho preso per te.
    
    Rientro dopo pochi istanti bloccandomi sull’uscio: ti ritrovo affacciata alla finestra che dà verso il viale, appoggiata con le braccia sul davanzale, sulle punte perché non arrivi a vedere bene di fuori, col tuo vestitino appena sopra al ginocchio che si è sollevato, e ora svolazza mosso ...
    ... dalla corrente che filtra dalle altre stanze.
    
    Quella posa involontariamente conturbante mi annebbia il cervello e spazza via il piano di attesa che avevo preparato: resto lì fermo per un po’ a valutare l’evolversi della situazione, quando il tessuto, come mosso dalla forza del mio pensiero, si discosta e scopre in un flash il bianco dei tuoi slip, prima di ridiscendere.
    
    Avverto nitidamente la classica fitta alle parti basse, sintomo dell’eccitazione che si accende: metto giù il vino, e, quasi sospinto dal leggero vento che momentaneamente rinfresca questa nottata caldissima, mi avvicino senza fare alcun rumore approfittando della tua distrazione.
    
    Ormai sono alle tue spalle, nel frattempo che stai fissando non so cosa nel fiume di gente sotto di noi.
    
    Senza preamboli le mie mani afferrano i tuoi fianchi, delicatamente ma saldamente.
    
    Fai il gesto di indietreggiare col busto verso di me, ti opponi blandamente, ma ti ordino sussurrando di restare immobile così, piegata con le braccia ferme in avanti, in modo che tu possa proseguire a guardare le persone. E magari anche a farti guardare da loro.
    
    So quanto questa posizione che concede il dominio all’uomo sia in grado di scuotere la mente femminile: tu non fai eccezione alla regola. Infatti sento che ti irrigidisci, mentre il tuo respiro si blocca e poi riparte più frequente e affannoso.
    
    Da qui sei in mio controllo: tu non puoi vedermi né toccarmi, ma io si; non puoi scappare, a meno che non sia io a lasciarti ...