1. Il corso del fiume (1di2)


    Data: 01/03/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Gregorio Erizzo, Fonte: EroticiRacconti

    ... prima. Si era mosso alla stessa maniera...
    
    Come lo chiamavano?
    
    ...Sì, déjà-vu.
    
    No, non era déjà-vu.
    
    Quella scena l'aveva realmente già vissuta.
    
    Ora doveva trovarsi a Milano, stava sognando e stava ripercorrendo una tappa della sua vita.
    
    Sì, era ritornato alle superiori, ma in sogno!
    
    ... Però era tutto così reale, così vero. Le sensazioni, i profumi. Il suo profumo!
    
    Comunque era deciso a godersi il sogno, non preoccupandosene...
    
    Già, ma il compito? Non si ricordava più nulla del noiosissimo Amleto. Erano passati due anni!
    
    Stavano entrando in classe, era tutto come quel giorno.
    
    "Lei sempre sotto braccio a me, mi guarda, sorride, si ferma sulla soglia e mi fa passare per primo..."
    
    Stava varcando la soglia e tutto svanì. I compagni, la lavagna, i banchi. La classe!
    
    Il bagno.
    
    Era nel bagno.
    
    Era vuoto, non c'era nessuno.
    
    Fece un giro su se' stesso.
    
    Nessuno.
    
    Sentiva solo provenire della confusione da dietro la porta.
    
    Si avvicinò allo specchio, aprì il rubinetto, l'acqua scrosciava... Poggiò le mani sul bordo del lavandino e stette a guardarsi nello specchio.
    
    "Che cazzo succede, Akira?" Si domandò.
    
    Si sciacquò le mani e si deterse il viso; si osservò nuovamente nello specchio. "...Che cazzo succede?"
    
    -Akira?-
    
    Era Atsumi che lo stava chiamando fuori dalla porta.
    
    -Arrivo!-
    
    Si asciugò ed uscì.
    
    -Era ora, ci sei rimasto una vita!-
    
    Atsumi gli sembrò splendida.
    
    "È lo stesso ...
    ... giorno... Mi ha aspettato prima di andare a casa, quel giorno... Stavo poco bene, domani avrò l'influenza, non riusciremo ad andare al cinema."
    
    Era tutto uguale, tutto si svolgeva alla stessa maniera; gli amici, i compagni stessi, identici discorsi, con gli stessi tempi, medesima scansione. Tutto uguale.
    
    Tranne loro.
    
    Fu lui a cingerla stavolta, probabilmente tanto tempo passato distante, lo faceva più audace.
    
    Lei si strinse di più, sembrava a suo agio. Quando se ne accorse, ad Akira tornarono i brividi.
    
    -Sai che quando mi prendi sottobraccio, mi vengono i brividi su per la schiena e corrono sul collo fino in testa?-
    
    Ad Atsumi si illuminò il viso ed arrossì; non osò guardare Akira, ma gli rispose.
    
    -Anche a me succede, è per questo che lo faccio, mi piace...-
    
    Sorrisero entrambi, forse per sopperire al momentaneo imbarazzo.
    
    Akira era felice. Gliel'aveva detto finalmente e per di più, lei pareva apprezzare!
    
    Stavano camminando piuttosto lentamente, dovevano girare l'angolo e...
    
    Era sparita la strada!
    
    Era di nuovo a casa, di colpo si sentiva intorpidito.
    
    Era mattino.
    
    Il giorno dopo.
    
    La febbre.
    
    Ecco cos'era quello strano torpore.
    
    Sabato, il giorno del cinema.
    
    "Un'aspirina! No, anzi, due. Ecco cosa ci vuole. Non dico niente alla mamma... avrei bisogno di un bagno caldo, ma a quest'ora mi prendono per matto."
    
    Nell'ingurgitare le pasticche, chiuse gli occhi per il dolorino che sentiva alle tonsille.
    
    ... 
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