1. Il corso del fiume (1di2)


    Data: 01/03/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Gregorio Erizzo, Fonte: EroticiRacconti

    Quella sembrava una sera come tutte le altre per Akira.
    
    Gli mancava molto, come al solito, la famiglia lasciata a Kyōto; ma soprattutto Atsumi.
    
    Era esausto. Non aveva tanta voglia di guardare la tivù, e d'altronde, non c'era molto da vedere quella sera.
    
    Succedeva spesso ultimamente.
    
    Accese allora lo stereo.
    
    Aprì il vano CD e stette un po' di fronte ai suoi compact, per scegliere quello giusto.
    
    Non voleva qualcosa di troppo chiassoso.
    
    Avrebbe voluto solo rilassarsi un po'...
    
    "Mmmhh... Oldfield! Sì, il vecchio Mike. Tubular Bells II. Perfetto!"
    
    Inserì il disco, azionò la riproduzione e si sedette sul divano.
    
    Il suono si diffuse per tutto il monolocale, dando alla casa un'atmosfera vagamente surreale.
    
    Akira indossava come sempre, la sua tuta da ginnastica rossa.
    
    Ancora sulle note di "Sentinel", si rilassò sullo schienale e mise i piedi sul tavolino di fronte a lui. Era la posizione che preferiva.
    
    Come gli piaceva fare solitamente, socchiuse gli occhi, concentrandosi sulla musica.
    
    Ma anche quella sera, spesso gli succedeva quando era da solo, venne preso dalla libido, e incominciò a toccarsi i genitali, pensando ad Atsumi. Se la figurava in pose lascive e pensava di toccarla, abbracciarla... Il cazzo gli pulsava e doveva mettersi la mano sotto i pantaloni, per poter tenere sotto controllo la sua smania.
    
    E come sempre, cominciò a muovere la sua mano, immaginandosi in pose plastiche con la sua Atsumi e lei che continuava a ripetere ...
    ... "Kimochi..." tra un gemito e l'altro.
    
    Fu allora che gli successe qualcosa di nuovo.
    
    Percepì di essere risucchiato dal divano!
    
    ...
    
    Si ritrovò a Kyōto, fuori dalla sua casa!
    
    ...
    
    Sua madre stava salutandolo!
    
    ...
    
    Stava forse per impazzire?!
    
    ...
    
    Attonito, rispose al saluto della madre.
    
    In quell'istante s'accorse di avere in mano i libri.
    
    Doveva andare a scuola, allora!
    
    Oh, quanto tempo era passato dall'ultima volta!
    
    Poteva anche rivedere Atsumi, quindi!
    
    Gli tornò in mente il monolocale di Milano e la grande foto di Atsumi, appesa vicino alla scrivania: la loro vacanza-studio a Londra. I suoi capelli nerissimi che le scendevano sul collo, il suo nasino un po' all'insù, il suo sorriso abbozzato e sullo sfondo il Tower Bridge...
    
    Quanto tempo per scattare quella foto, lei era imbarazzatissima e stare un po' di profilo. Però alla fine era venuta benissimo. Del resto, lei era splendida, come sarebbe potuta venir male?
    
    ...
    
    Diede un ultimo sguardo alla madre, che gli chiese se si sentisse bene.
    
    Lui pensò: "Mi sento bene? Difficile dirlo... sono a casa, tra un po' vedrò Atsumi... ma un secondo fa mi trovavo a Milano. Come posso dire di sentirmi bene? Sto impazzendo. O forse è un sogno... Qualcosa di strano capita di certo. Non posso dire di no! È buffo, ma non sono nemmeno spaventato..."
    
    Si guardò la mano e si accorse di stare tremando. "No, non sto bene, però..."
    
    -Akira? Ehi, Akira?!... Ma ti senti bene?- Sua madre sembrava ...
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