1. Il corso del fiume (1di2)


    Data: 01/03/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Gregorio Erizzo, Fonte: EroticiRacconti

    ... preoccupata.
    
    -Eh, beh, sai...-
    
    No! Non poteva dirglielo...
    
    -Sì, sto benone, mi sento solo un po' stanco... non ho dormito bene... ci vediamo stasera. Ciao!-
    
    Voltatosi, si incamminò verso la scuola.
    
    Si ritrovò vicino all'incrocio dove si aspettavano sempre lui e Atsumi; era molto nervoso, che cavolo stava succedendo? Niente di normale, era ovvio!
    
    -Buh!-
    
    Akira fece un balzo, si sentiva la pelle dilatarsi ad ogni rapida pulsazione del cuore; la scarica di adrenalina gli permetteva di sentire il flusso di sangue nelle arterie...
    
    Era stata Atsumi!
    
    Lei lo guardava, indicandogli il volto; una mano davanti alla bocca, ma non tratteneva la sua risata...
    
    Akira la stava fissando acceso di rabbia, gli occhi sembravano uscirgli dalle orbite:
    
    -Ma sei impazzita?!- Tuonò.
    
    Lei smise di ridere all'istante.
    
    Il viso di Akira fu davvero severo, se non addirittura adirato... Poi d'improvviso, però, si ricordò di quel gioco, lo facevano spesso, e nessuno dei due se l'era mai presa.
    
    -Scusami Atsumi, io, cioè...vedi... io, insomma...-
    
    Atsumi! Era Atsumi! I suoi capelli... i suoi occhioni neri... le ciglia foltissime...
    
    Non riusciva più a parlare.
    
    Atsumi lo guardava con un'espressione interrogativa...
    
    -Akira, sembra che tu mi stia guardando per la prima volta. Che succede?-
    
    -Oh. Niente, non... io non ho dormito bene... Scusami ancora.-
    
    Le sorrise.
    
    -Andiamo!-
    
    Tra loro non c'era mai stato niente.
    
    Niente. Tranne un bacetto sulle ...
    ... labbra, quando avevano avuto quattro o cinque anni.
    
    Tra loro c'era una semplice, pura e casta amicizia. Tutti e due avevano avuto storie, ognuno sapeva ogni cosa dell'altro.
    
    O quasi.
    
    Camminavano, stranamente in silenzio, uno a fianco dell'altra, mentre la città si stava svegliando.
    
    Lei lo prese sottobraccio.
    
    Akira sentì i brividi corrergli su per la schiena e per il collo, su, fino alla testa.
    
    Oh. Quella sensazione.
    
    Capitava di sovente che si ripetesse quella scena.
    
    Akira era un timidone, le uniche cose che diceva di se', erano quelle che gli capitavano; non parlava quasi mai di ciò che sentiva, aveva molta paura di essere giudicato.
    
    Atsumi non aveva mai saputo nulla dei brividi di Akira.
    
    L'ultima lettera di Atsumi gli era arrivata il giorno prima, parlava di un ragazzo: Jirō.L'ultimo in ordine di tempo.
    
    Non era difficile che una come Atsumi avesse tutti quei corteggiatori, e lui le dava consigli, che però gli pesavano, eccome gli pesavano!
    
    Le stava per domandare di Jirō, quando si ritrovarono di fronte alla scuola superiore, come poteva essere? L'avevano conclusa due anni prima.
    
    Jirō non era ancora entrato nella vita di Atsumi, quindi.
    
    -Non vedo l'ora che passino questi mesi; dopo finalmente a Londra, poi...-
    
    Tutto uguale! Ogni cosa. Tutto uguale, identico.
    
    L'aveva già sentita quella frase. Era la stessa. Il giorno del compito di Inglese.
    
    Identica l'espressione di lui, la gestualità.
    
    Akira aveva fatto le stesse cose due anni ...