1. Prigionia


    Data: 25/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Autore: ArNy, Fonte: RaccontiMilu

    ... sculacciarla. La folla era ammutolita e seguiva ciò che il mezz’orco stava facendo a quell’elfa indifesa.
    
    “Vedete? Per riuscire a bloccarla servono tre mezz’orchi e non ama nemmeno sentirsi umiliata. Guardate, vi do la prova! Toccala!” E a quella parola il mezz’orco le infilò senza alcuna cerimonia due dita dentro alla vagina.
    
    Evrilith urlo. La folla ebbe la classica reazione di stupore.
    
    E poi Evrilith non seppe più nulla, se non che l’asta era iniziata e che, di tanto in tanto, i mezz’orchi la palpavano sotto il comando del banditore.
    
    Di quella giornata ricordò in particolare solo di Lui, del suo charme e del fatto che guardandolo aveva provato una fitta al cuore. Portava un mantello blu scuro, come la notte. Quando si decise ad entrare nell’asta fece un’offerta assurda che ammutolì chiunque. Era un Elfo nero, simile a lei tranne per la pelle, di un grigio intenso che faceva capire che non era un elfo di superficie. Gli occhi viola, penetranti, l’avevano colpita e mandata in subbuglio. Quell’uomo aveva qualcosa di davvero carismatico e lei, essendo giovanissima, si fece rapire fin troppo presto dalla malia di quei tratti.
    
    “Padron Thorgul offre diecimila monete d’oro per l’elfa…Altre offerte?”
    
    Il banditore lascio scorrere qualche secondo senza nemmeno contare, sapeva che nessuno metteva i bastoni tra le ruote ad uno dei membri del consiglio della città.
    
    “Padron Thorgul, l’elfa è tutta sua!”.
    
    Il martello batté sul tavolo.
    
    L’elfo salì le scalette ...
    ... seguito da una figura immensa costituita da un’armatura gigante di ferro e da un mezz’orco.
    
    Guardò l’elfa in silenzio, non disse nulla. Con un cenno del capo fece segno di farla tornare in piedi ai mezz’orchi che la bloccavano e con un movimento repentino le mise una mano attorno al collo. Non disse nulla, non una parola. Ma Evrilith, senza rendersene conto non riuscì a reggere il suo sguardo. Abbasso gli occhi perché non poteva abbassare il capo.
    
    Thorgul sorrise. Recitò delle parole che pochissimi conoscevano e scompari assieme ai suoi due servitori.
    
    Evrilith era stata venduta.
    
    Evrilith si destò dopo un sonno che, probabilmente, era stato indotto dall’incantesimo che l’aveva trasportata altrove. Un brivido le percorse la schiena, era diventata proprietà di un Mago. Un Mago oscuro, potente, rispettato da gente che non si sarebbe fatta problemi a sgozzare un passante per una manciata di monete. Invece Lui, Lui era passato in mezzo ad una folla che Lo guardava con rispetto, che si scansava piena di timore. Lui aveva quello sguardo, lo sguardo di chi sa di comandare, di chi ti guarda e ti imprime la sua sicurezza. Non aveva retto, non era pronta a quello, era pronta a tentacoli, a creature demoniache, a qualcosa che le avrebbe dato conati di vomito. Non ad un nobile.
    
    Sì un Elfo nero, ma pur sempre un Elfo nero che smuoveva in lei… No, non voleva pensarci. Se l’era già detto.
    
    Non avrebbe ceduto.
    
    Mai.
    
    La giovane elfa era legata ad un muro con le braccia ...
«1234...14»