1. Il sassolino verde


    Data: 20/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: antonio89x, Fonte: xHamster

    ... raggiungermi e mentre mi sforzavo di raccogliere le ultime forze per salvarmi lo sentì: il boato, segnale che avvertiva gli avversari dell’imminente tramonto del sole; il che significava che c’era mezz’ora di tregua durante la quale ognuno si dedicava alla preparazione di una nuova e più efficace strategia.
    
    Nell’udire quel suono l’essere si fermò, le mani premute sulle orecchie. Mi lanciò un ultimo sguardo di desiderio e si ritirò, strisciando lungo il tronco di un ciliegio.
    
    Premendomi una mano sul cuore trassi due profondi respiri per calmarmi e felice per lo scampato pericolo, tornai sui miei passi per cercare il sassolino perduto.
    
    Passai più di venti minuti ripercorrendo la strada fatta dalla quercia al viottolo del Capitano, controllai il tronco dove loro mi avevano sorpreso, le fronde degli alberi nodosi ma niente: non fui in grado di ritrovarlo.
    
    Era anche possibile che le ombre lo avessero preso in ostaggio per ricattarmi. Ma certo! Era nel loro stile. Stavo appunto architettando un piano per liberarlo, quando sentì una stretta fortissima all’altezza del collo e mi accorsi di essere stato catturato. L’esercito mi aveva circondato!
    
    Preso dal panico cercai di liberarmi, ma fu tutto inutile. Quando un’ombra ti cattura non hai più speranze di salvezza. Del resto anche la mia era andata incontro alla stessa sorte. Ed io, non l’avevo più rivista.
    
    Già mi vedevo intrappolato in quell’orribile villa in rovina dove sarei divenuto vittima delle cattiverie di ...
    ... quei cosi schifosi, quando all’improvviso, davanti a noi, il cielo si squarciò ed un’immensa luce invase il giardino, costringendo le ombre a nascondersi e a lasciarmi libero.
    
    Dovetti coprirmi il volto tanto ero accecato, ma quando la luce svanì, mi ritrovai solo.
    
    Mi guardai intorno.
    
    Non c’era nulla di diverso. I sentieri si snodavano tortuosi come sempre, intricati, mescolati l’uno all’altro tanto che era quasi impossibile capire dove portava ognuno.
    
    L’erba era verde come sempre e come sempre aveva il sapore del miele, le staccionate erano lì, a circondare casette e fattorie e all’orizzonte come sempre, l’irraggiungibile oceano.
    
    Stetti per un attimo a fissarlo, respirando affannosamente, con una mano premuta sul cuore, pensando che mi sarebbe piaciuto tanto poterlo vedere almeno una volta. Ma nessuno era mai stato in grado di capire quale sentiero conducesse lì.
    
    E sì che ci avevano provato in tanti, io in primis.
    
    Decisi poi di controllare che le ombre non mi stessero tendendo l’ennesima imbos**ta, ma avevo appena fatto un passo che la terra tremò e caddi a gambe all’aria rimanendo tuttavia con le mani premute sul volto e gli occhi chiusi finché la scossa non fu finita.
    
    Non so perché ma anche dopo che il tremendo tremore cessò non osavo aprirli, per paura che il cielo mi crollasse addosso.
    
    Quando finalmente potei alzarmi, rimasi pietrificato dallo stupore.
    
    L’albero di fronte a me era aperto in due dalle radici, più o meno fino alla metà della sua ...