1. Matilde 06-04 - il seguito delle esibizioni di castiglioncello (retro)


    Data: 22/02/2021, Categorie: Etero Autore: Alex46, Fonte: Annunci69

    ... lentamente, contorcendomi, faccio scendere il vestito fino in fondo ai piedi.
    
    Resto in slip, un velo nero trasparente; con mano distratta mi tocco il pube che sfugge al pizzo delicato, guardo di fronte con intenzione e sorrido al mio guardone; poi tolgo anche lo slip, allargo leggermente le cosce e premo di nuovo con forza contro il vetro i seni, la pancia e il sesso che, divaricate un poco le gambe, dovrebbe sembrare uno strano fiore schiacciato roseo al di là del cristallo.
    
    Il freddo mi punge l’inguine aperto, intrufolo una mano e inizio a toccarmi: prima accarezzo il clitoride, che è già gonfio, per scendere giù, alla fessura eccitata e umida, e intanto abbraccio ancor più forte la superficie ora non più tanto fredda, mentre sento i miei gemiti che si confondono con le parole e la musica della canzone.
    
    Apro gli occhi e guardo dall’altra parte, lui è lì sempre immobile, sul bordo del letto.
    
    Mi prende la curiosità di sapere se gli piace lo spettacolo, se il signore è soddisfatto, visto che è anche gratis, quando...
    
    Suona il cellulare, sopra il letto; mi risveglio all’improvviso dalla mia ipnosi erotica e so con certezza che è lui al telefono, infatti: - Che figa hai, la più morbida e dolce del mondo; e tu sei bellissima, ti stai divertendo, vero? E magari pensi a me - la voce è giovane, bassa, curiosa, ironica direi. Lo vedo che parla al telefono. Una pausa poi riprende: - Pensami, pensami tanto, lui è qui, pronto e caldo, e ti vuole; guarda Mati, non è la ...
    ... mia mano, è la tua che mi sta toccando, ora è la tua bocca, hai delle labbra splendide, le tue labbra che mi ingoiano, le vedo, rosse, brillanti...
    
    - Aspetta, dimmi che cosa mi faresti, se fossi qui, dimmelo... - le dita, dentro di me, nuotano in un bagno vischioso e tiepido.
    
    - Quello che ho pensato di farti da ieri sera, ti leccherei con amore... ora però devo rallentare, voglio venire con te, e poi, dopo, entrarti dentro, lentamente, cosa deve essere affondare in quel burro liquido e caldo della tua figa, ma poi mi fermerei per abbracciarti, Mati, baciarti, esplorarti la bocca con la lingua che sa di te, morderti il collo, e morire dal piacere...
    
    Un grido mi riempie l’orecchio, la voce del suo orgasmo; ed è come se davvero fosse dentro di me, a bagnarmi con il suo seme, come se avessi la sua bocca sulla mia, perché vengo anche io, e lui mi sente al telefono e mi vede lì, schiacciata contro il vetro con le mutandine a mezz’asta.
    
    Rimango per un po’ con gli occhi chiusi mentre mi chiedo “Come avrà avuto il mio numero di cellulare, e come sa il mio nome, con un nomignolo che, tra l’altro, nessuno usa con me... ora glielo chiedo...”
    
    Intanto il respiro dello sconosciuto si fa regolare, poi: - Mi chiamo Giovanni, abito qui da poco, e tu mi piaci un casino; che ne diresti di continuare a distanza ravvicinata?
    
    - Per quanto ne so, potresti anche essere un serial killer; hai il mio cellulare e sai il mio nome... ci conosciamo?
    
    - Io frequento molta gente, è facile - ...