1. Prima notte di una puttana


    Data: 12/02/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... tentò di baciarla che lei riacquistò un barlume di lucidità. Voltò la testa di lato per evitare il contatto e, sebbene il suo corpo fosse scosso da continui brividi di piacere, Briana si rese conto che, nonostante l’indiscutibile abilità amatoria di Felipe, a livello cosciente lui la repelleva e la intimoriva. Era un mostro che andava fermato e, se Briana in quel momento era estremamente vulnerabile a causa dell’eccitazione che la attanagliava, anche la condizione di lui non doveva essere molto diversa.
    
    Era a un passo dall’orgasmo, e l’eccitazione mista al timore di quello che sarebbe potuto accadere in un futuro piuttosto prossimo, la indussero a un gesto inconsulto ed improvviso. Allungò il più possibile la mano sinistra, riuscendo ad estrarre la chiave dalla serratura del motorino d’avviamento e la conficcò, con tutta la forza che aveva in corpo, nel lato destro del collo di Felipe.
    
    L’uomo non si rese conto di quanto accaduto. Si irrigidì e sgranò gli occhi per l’acuto dolore provato. Di riflesso, diede un altro paio di colpi di bacino, ancora più violenti dei precedenti. Proprio sull’ultimo, Briana raggiunse un orgasmo devastante che la fece tremare e urlare con tutto il fiato che aveva in corpo. Poi, la sua esile figura venne schiacciata dal corpo di Felipe, che si accasciò senza vita su di lei dopo aver perso una dose letale di sangue dalla rescissa vena giugulare.
    
    ‘Oh mio dio, ho ucciso un uomo!’. Il terrore nel realizzare quanto avvenuto la paralizzò. ...
    ... Solo dopo alcuni minuti, quando iniziava a mancarle il respiro per il peso esercitato dalla salma di Felipe, Briana uscì dallo stato di trance nel quale versava. A fatica, riuscì a sgusciare fuori dalla vettura. Con la chiave sporca di sangue riuscì ad aprire il cofano dell’auto e si cambiò lì, in piedi in quella piccola campagna circostante l’aeroporto. Col vestito si ripulì il viso e le mani sporche del sangue sgorgato a fiotti dal collo di Felipe e poi infilò il top giallo, la gonnellina di jeans e le scarpe da ginnastica che trovò ben riposte in una busta.
    
    Pregando che il corpo di Felipe non venisse ritrovato prima della sua partenza, e attraversando con il cuore in gola il check-in nel timore che il suo passaporto venisse riconosciuto come falso, la ragazza riuscì a tirare un sospiro di sollievo solo quando avvertì l’aereo iniziare a muoversi sulla pista e decollare.
    
    Sola e libera a bordo del volo che la riportava verso Bucarest e con il sole che, timidamente, iniziava a far capolino di fronte all’aereo, Briana non poté fare a meno di ripensare all’incredibile catena di eventi delle ultime dodici ore. Aveva detestato Gratiela e lei le aveva salvato la vita. La ripugnava Felipe, ma lui le aveva regalato l’orgasmo più intenso mai provato. Aveva vissuto in poche ore le emozioni più forti e contrastanti possibili. Avrebbe dovuto odiarsi per aver goduto sotto le mani di un folle omicida. Avrebbe dovuto provare orrore verso sé stessa per il cinismo dimostrato nel cruento ...