1. Il passaggio (capitoli 10 e 11)


    Data: 04/02/2021, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    ... una camicia. Era seminudo e i pettorali erano in risalto, segno che la palestra era compresa nella sua routine.
    
    "Scusa, me ne vado. Volevo solo chiederti se ero pronto." Nel mentre trovò la camicia che cercava e completò la sua vestizione.
    
    "Nessun problema. Ora ho finito. Vieni braccio destro, andiamo."
    
    Anziché chiamare l'autista con la limousine, Andrea scese in garage, con me dietro. Non vi ero ancora stato e mi meravigliai vedendo 3 auto sportive di sicuro molto costose. Salimmo su una color blu che riconobbi come una Bentley e uscimmo dalla proprietà con la musica a palla.
    
    Tra il rumore del vento e quello della musica urlai: "Non mi hai ancora detto dove mi porti!" Si girò verso di me e sorrise. "Preparati, nel ristorante più chic della città."
    
    Sarei stato un bugiardo a dirgli che non me lo aspettavo, allora urlai di approvazione.
    
    La serata fu lunga ed estenuante. Andrea mi presentò ai suoi più cari collaboratori, di continuo gente sconosciuta andava e veniva per salutarmi e fare due chiacchere. Così, molto lentamente, la cena terminò e il mio manager si girò verso di me "Senti, devo andare con Martha a controllare dei dati sensibili in ufficio, ti lascio a Ernesto che ti porta a casa. Ti consiglio di riposarti che domani inizia il tuo vero lavoro." Felice di andarmene ma non di separarmi dall'unica persona che conoscessi, tornai a casa con l'autista. Oramai avevo il mio mazzo di chiavi, Andrea si era fidato di me sin da subito. Decisi di fare come se ...
    ... fossi a casa mia. Mi preparai una tisana e mi coricai sul divano davanti alla televisione al plasma. Ricordandomi dell'ammonizione del mio nuovo manager, mi intrattenni circa una mezz'ora, e quando erano circa le 3 di notte mi addormentai così come ero vestito.
    
    Capitolo 11: Rivelazioni
    
    Dopo poco tempo mi svegliai: sembrava passata circa un'ora e c'erano delle luci accese nel corridoio. Mi alzai e mi trascinai fino alla camera di Andrea. Era alla scrivania che scriveva su un tomo molto spesso. Mi appoggiai allo stipite della porta e con disinvoltura gli domandai: "Tutto a posto con i dati?"
    
    Sogghignando chiuse il registro e si alzò. Senza proferire una parola si tolse orologio, giacca, camicia e pantaloni.
    
    "Fede..."
    
    "Si?"
    
    "Ti ricordi qualcosa di quando eri Denise, intendo... Nel suo corpo?"
    
    Sapevo dove voleva andare a parare, ma aspettai la sua mossa.
    
    "Qualcosina, perché?"
    
    "Quindi hai presente quando le ho chiesto, ti ho chiesto, quel piccolo favore e con parsimonia me lo hai dato." Non aspettò la mia risposta "Volevo che sapessi che mi è servito. Sono cambiato molto da allora. Ho acquistato più sicurezza, la mia posizione ha fatto sì che la mettessi in pratica, molte sono state le ragazze che sono passate sotto la mia grazia in questi... Quanto è passato?"
    
    "Due anni" La mia voce risultò fiebile, come in attesa.
    
    "Oh sì, due anni. Quanto tempo. Eppure ogni volta non facevo che pensare a te, e a come mi avevi rialzato dopo un periodo buio. Così ...