1. La vicina: il sogno erotico


    Data: 29/09/2017, Categorie: Etero Autore: brendon_7, Fonte: Annunci69

    ... ancora quando capitava l’occasione di vederla uscire con l’auto, come ai vecchi tempi. In un paio d’occasioni ho anche immortalato il momento sublime della coscia alzata, con la macchina fotografica appena acquistata e l’aiuto dello zoom, che mi consentiva di riprenderla bene, come se fossi vicino a lei, e lei posasse per me. Per il resto un saluto, due battute un po’ di circostanza se ci si incontrava per strada.
    
    Sono passati gli anni, ma in quella zona la vicinissima campagna è sostanzialmente rimasta campagna (il ragazzo della via Gluk sarebbe felice di saperlo), ed è ancora oggi luogo per le passeggiate lungo il fiume e tra campi e vigneti insieme ai cani. Il più delle volte si passeggia in totale solitudine, altre volte si incrociano famigliole, qualche altro paesano col cane, o dei pescatori quando legge e stagione combaciano.
    
    Una domenica, verso l’ora di pranzo, mi sono invece inaspettatamente imbattuto nella mia vicina, dopo una curva resa cieca dai filari delle viti, anche lei a spasso col suo piccolo miglior amico dell’uomo, lei sulla via del ritorno, io appena all’inizio della passeggiata. Inizialmente lo stupore mi ha tolto la parola, poi ne è uscito un saluto, sufficientemente naturale e che rifletteva il mio stupore, ma anche la gioia di vederla. I cani monopolizzano la scena in questi casi, così i primi minuti se ne vanno osservando e commentando le fasi di conoscenza tra i due, lo scodinzolare, il ritrarsi spaventati guaendo, domandandoci e fornendoci ...
    ... informazioni sull’età, il carattere, aneddoti eccetera eccetera dei cosetti pelosi che proseguivano col farsi feste. Poi domande di rito su come si sta e cosa si fa… intanto lo stupore va scemando, mi godo la conversazione con quella bella donna e comincio a scandagliarla quando parla e mentre parlo…già avevo notato che negli ultimi tempi si stava un po’ ingrossando di fianchi e sedere… oggi la potevo osservare con attenzione, ed i leggins attillati mi facilitavano il compito. Non è più quel sederino a mandolino che spiavo dalla finestra, e nemmeno le cosce sono più quei fusi deliziosi di carne che bramavo poter accarezzare… ed anche sul viso il tempo ha lasciato il segno del suo passaggio…. “il tempo sì che è un vero assassino”, si citava in celebre film comico…e, mannaggia! è proprio vero! Che peccato vedere quella bellezza che sta sfiorendo. Però, non ha più diciott’anni, ma è ancora una bellissima donna: sostituisco, o forse solamente sovrappongo, il ricordo di allora con l’immagine della donna che mi sta di fronte adesso, e la voglia riemerge… il mio sguardo si posa ancora sul suo corpo, forse in modo più deciso e insistente di prima. Le vorrei dire “sdraiati, facciamo sesso qui, subito…ti desidero” e invece le chiedo ulteriori dettagli del suo recente viaggio a Londra. Lei ne parla con gioia, la conversazione è ora fluida e piacevole, lei non mostra segni di volerla chiudere ed anzi sembra volerla prolungare per racconta tutti i bei ricordi che si è portata a casa. Già da ...