1. La vicina: il sogno erotico


    Data: 29/09/2017, Categorie: Etero Autore: brendon_7, Fonte: Annunci69

    ... si occultava alla mia vista, ricompariva in auto, in retromarcia, fermava l’auto fuori dal cancello… sì…. freno a mano.. sì, quasi…potevo sentire il rumore del motore variare quando metteva in folle e sollevava i piedi dai pedali…sì, ancora poco…la portiera si apre e lei scende…. si dirige verso il cancello….dai,dai…. il mio sguardo la seguiva, la mente la seguiva, tutti i sensi erano per questa piccola passeggiata, per me meravigliosa….accompagnava con una mano la prima anta del cancello. Sono in paradiso: è “il” momento…. E se indossava la minigonna, il paradiso era ancora più bello. E la adoravo, perché lei adorava portare la minigonna. “Il” momento era quando doveva abbassare il gancio … allora sollevava il piede…piegando la gamba… io potevo vederla di profilo, vedere la maestosità della sua coscia… la mia mente era in estasi, le mie mani accarezzavano la calza , palpavano il muscolo di quella gamba sublime… andavano oltre , dentro il buio ignoto celato dalla minigonna attillata; ignoto che un pochino si dipanava quando la gamba era sollevata per effetto delle grinze che faceva la mini… “alzati, alzati di più” la imploravo con la forza della mente… ma non era mai abbastanza per vederne le mutandine… pochi istanti, quel tanto necessario a premere il gancio a terra, poi la gamba tornava composta, la mini anche, le bellissime gambe in verticale, il sedere fasciato dalla mini, le cosce che sporgono, belle, bellissime, i polpacci un po’ formati dal tacchetto delle scarpe, ...
    ... pur sempre audace per una poco più che diciottenne in quegli anni. Prende la seconda anta del cancello, la tira verso di se e chiude. Sale in auto. Retro. Prima. Gas. Fine.
    
    Io rimanevo con l’estasi di un dodicenne che ha visto una dea bionda in minigonna, con la voglia matta di premere il mio corpo contro il suo, di farle sentire quanto duro è il mio pisellino, e strofinarlo sulle sue gambe…
    
    Tutta quest’eccitazione trovava sfogo nell’autoerotismo, ripensando a quanto visto, rivivendolo istante per istante, e poi giocando di fantasia e variando in mille modi la realtà…
    
    Lei invece andava verso il ragazzo di turno che avrebbe goduto di tanta fresca bellezza, le avrebbe messo le mani ovunque, anche dentro la maglia, anche sotto la gonna….
    
    A giudicare dalle facce che le stavano accanto di sera, seduti sui gradini nelle vicinanze di casa, che cambiavano frequentemente, direi che era una ragazza a cui piaceva variare, oppure un caratterino troppo turbolento e ingestibile per restarle accanto a lungo, nonostante l’indiscutibile bellezza.
    
    Dopo l’adolescenza, la scoperta di altre ragazze e le mie scelte di vita mi han portato lontano dalla casa natale e dal rituale voujerismo delle gambe della mia cara vicina… tuttavia è una pietra miliare nella mia formazione erotica, un ricordo e un desiderio che ha indelebilmente attecchito nella mente. Nel corso degli anni seguenti ho sempre sbirciato con ammirazione quella ragazza divenuta donna e non mi sono ritratto dallo spiarla ...