1. Anna e il suo cornuto


    Data: 17/01/2018, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... ranking.
    
    Non avevo speranze, secondo gli scommettitori.
    
    Quando salii sul ring mi guardai in giro tra gli spettatori e vidi questo gruppo di amici, maschi e femmine, che trasudavano soldi in modo evidente. Una ragazza tra loro mi guardava divertita, mentre gli altri non avevano occhi che per il mio avversario, più alto, più bello, più giovane, più nero e più quotato. La guardai anch’io, le sorrisi con spavalderia e le feci segno “ok” col pollice in alto.
    
    Non so cosa mi prese, ma decisi di giocarmi il tutto per tutto: al primo gong andai incontro al mio avversario e prima ancora che sistemasse la guardia gli tirai un diretto al mento con tutta la forza che avevo, che, anche se non fu sufficiente a buttarlo giù, segnò il destino di quell’incontro: gli tolse lucidità e rapidità e lo costrinse alla difensiva. Un colpo fortunato (lo incontrai ancora qualche tempo dopo e mi pestò come un tamburo).
    
    Quella volta però vinsi ai punti con facilità.
    
    Anna era la ragazza alla quale avevo sorriso prima dell’incontro. Quando vinsi la vidi ballare sulla sedia e fare un tifo vergognoso per me. Lei assisteva volentieri a quegli spettacoli: quei deliri di mascolinità e testosterone, le botte, il sangue, i toraci nudi, la violenza e l’agonismo le davano un certo brivido.
    
    Dopo l’incontro la incontrai fuori dagli spogliatoi che mi aspettava. Aveva scommesso su di me dopo che le avevo fatto il segno col pollice, aveva vinto una bella somma e mi voleva ringraziare. In breve seppi ...
    ... che era mostruosamente ricca, che le piacevo e che era libera. Le feci una corte serrata e un anno dopo eravamo marito e moglie per vivere per sempre felici e contenti.
    
    Quel “per sempre” risultò durare due anni, quattro mesi e diciotto giorni.
    
    Una sera tornai a casa e la vidi vestita elegante per uscire.
    
    – Andiamo da qualche parte, stasera?
    
    – Non “andiamo”. Io “vado”. Sola. – disse, allacciandosi il reggicalze.
    
    – Come sarebbe?
    
    – Davide, siamo sposati da quanto? Due anni e mezzo, no?
    
    – Quasi, Anna. E allora?
    
    – Penso che per me sia giunto il momento di provare qualche altro uccello.
    
    – Come?!
    
    – Sì, caro. Stasera esco, mi trovo un uomo che mi piaccia, me lo porto a casa e me lo scopo. Stai tranquillo, io sono felicissima con te e con il nostro matrimonio e non ho intenzione di lasciarti. Ma non aspettarmi alzato e vedi di dormire in qualche altra stanza perché la camera matrimoniale questa notte mi serve.
    
    E uscì. Lasciandomi a bocca aperta, Sentii il rumore del motore della sua Bmw M6 cabrio mentre se ne andava. Io non ero ancora riuscito a chiudere la bocca.
    
    Quando tornò, nel cuore della notte, ero ancora alzato.
    
    Lei entrò. Intuii che c’era qualcuno dietro di lei, che ancora non osava farsi vedere. Anna mi guardò fisso.
    
    – Vedo che sei ancora alzato. Ok, se &egrave questo che vuoi… Avrei preferito evitare questo imbarazzo, ma visto che siamo in ballo ti voglio chiarire il concetto.
    
    Si sedette e si accese una sigaretta.
    
    – La tua ...
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