1. Raffaella: da imprenditrice a puttana aziendale


    Data: 21/01/2021, Autore: Jaxxa, Fonte: RaccontiMilu

    ... sicuramente ce l’aveva duro appena entrato nel mio ufficio, sapeva già come andava a finire. Cerco di lavormelo come meglio so fare, magari con un pompino fatto bene riesco a soddisfarlo e a mettere la parola fine a questa assurdità.
    
    Le sue mani mi accarezzano la testa, si infilano in mezzo ai mie capelli, nel momento in cui prendo il suo cazzo in bocca, le sue mani tirano la mia testa verso di lui, poi mi lascia andare, ripete questo movimento svariate volte, sento il suo cazzo fino in gola, quasi mi strozza, sento le sue palle sulle mie labbre, trattengo qualche conato di vomito, quando mi tiene giù mi sento soffocare, alcune lacrime provocate dagli sforzi, mi rigano le guance, il trucco si sta sciogliendo, il rimmel mi cola lungo il viso e si mescola alla saliva che abbondante esce dalla mia bocca ogni volta che estrae il suo cazzo dalla mia gola, mi guardo riflessa nei vetri dell’ufficio, sembro una maschera grottesca. Mi sta letteralmente violentando la bocca.
    
    Va avanti così per qualche minuto, poi mi dice di continuare da sola, io comincio a spompinarlo, mi aiuto anche con le mani ma lui mi blocca.
    
    ‘Ti ho detto di continuare da sola, come prima, o vuoi che te lo rispieghi?’ e mi blocca le mani dietro la schiena.
    
    Senza dire nulla prendo il suo cazzo nella mia bocca e spingo la mia testa verso di lui. Me lo ritrovo in gola ma stavolta devo fare tutto da sola, non ho le sue mani che mi spingono la testa. Continuo su &egrave giù e ogni volta sento il suo ...
    ... cazzo spingersi sempre più in profondità nella mia gola, il mio naso arriva ai suoi peli pubici, ho tutto il suo cazzo nella mia bocca, non &egrave un cazzo lunghissimo ma rispetto a quello di mio marito sarà 5 cm più lungo, non che abbia mai fatto con mio marito una cosa del genere, i rari pompini che gli concedo sono fatti nella più completa normalità e in 2 minuti &egrave già venuto.
    
    Mentre continuo nella mia opera di autosfondarmi la gola, le sue mani, ora libere, si infilano nella mia camicetta alla ricerca delle mie tette.
    
    ‘Cazzo! Che tette, &egrave da sempre che me le sogno. Sono talmente sode che quando le intravedevo dalla tua scollatura mi si induriva il cazzo in un attimo. E ora posso palparle finch&egrave voglio.’ E dicendo questo sento le sue mani che mi spremono i seni come fossero due arance, poi l’indice e il pollice stringono i mie capezzoli e me li strizzano, non riesco a trattenere un gridolino di dolore, soffocato dal suo cazzo in bocca.
    
    Questo lo eccita ancora di più e finalmente lo sento venire nella mia bocca.
    
    ‘Ingoia tutto, non lasciarne cadere neanche una goccia’ disgustata non posso che ubbidire e a fatica mando giù il suo sperma.
    
    ‘Alzati’ mi alzo in piedi, ‘girati’ mi giro dandogli la schiena, mi afferra e mi stringe contro il suo corpo, mi sussurra all’orecchio ‘sei stata molto brava’, una mano si infila di nuovo nella mia camicetta e mi stringe un seno, l’altra mi sbottona i pantaloni e si infila nelle mie mutandine, le sue dita ...
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