1. Lola - Seconda Parte


    Data: 20/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Joshua83, Fonte: EroticiRacconti

    ... capelli la forzai a leccare usando più saliva. Fui brutale per una frazione di secondo e lei leccò con più lena “ Brava ora a cuccia”
    
    Esaminai le sue natiche, la nottata precedente aveva lasciato i suoi segni, stasera sarebbe stato ancora più doloroso per lei. Si vedevano nettamente i segni della cintura e il viola della pelle ustionata. Presi un po di sabbia e la centellinai sulle sue ferite, simulando le piume che la sfioravano la sera prima. I brividi e i versi di piacere non si fecero attendere.
    
    “Già godi?” e gli rifai la prima sonora e violenta cinghiata. Un urlo soave pieno di dolore, stupore e piacere echeggiò tra gli alberi.
    
    “Urla quanto vuoi”
    
    Dalla sua borsa presi una sveglia a pile, segnava la 20. Puntali la sveglia alle 20:10 “Ora inizio a frustarti, quando suona la sveglia smetterò e prometto che saranno le ultime frustate che ti darò quest’oggi” la guardai negli occhi e vidi la luce della paura e della voglia. Come si fa a non impazzire….
    
    I colpi furono ritmati i primi due minuti, non forti ma decisi. Stava apprezzando e vedevo le prime goccie di piacere colare sull’interno coscia. All’aumento delle frustate, seguì un aumento delle sue grida, sempre più forti, sempre più piene di dolore e di piacere che si univano. 20:06, la prima cinghiata sulle sue labbra e nuove grida, urla e dolore echeggiò sulla spiaggia. Iniziai ad essere sempre più deciso e frenetico, alternando colpi alle natiche a colpi nell’interno coscia e sulle labbra. 20:09 era ...
    ... allo stremo iniziava a gridare di vero dolore, piangeva e gridava. Non si era mai alzata, ne aveva provato a farlo. Stava subendo, godendo e piangendo. Gli ultimi secondi furono un susseguirsi di urla, grida, pianti e colpi secchi che toglievano il respirlo. Il suono della sveglia mi fermò.
    
    “Alzati subito”
    
    Si vedeva che era una tortura, ma lo fece in modo abbastanza veloce, mal ferma sulle sue gambe umide del suo stesso piacere. Presi il collare e l’accompagnai verso la riva “Entra in acqua e allontanati di qualche passo. Brava, ora girati verso di me e siediti”
    
    Credo avesse sottovalutato l’effetto dell’acqua salata sulle ferite, ma se ne rese subito conto non appena i primi schizzi non la bagnarono. Provò a fermarsi ma la fulminai subito “Seduta, subito, altrimenti ti lego a quell’albero e me ne vado”. Pianse, gridò, ma si sedette.
    
    Il suo sguardo era pieno di dolore e rigato dalle lacrime, ma s’illuminò non appena vide che mi stavo sbottonando i pantaloni, tirai fuori il cazzo e guardandola iniziai a segarmi lentamente. Vidi il bacino che si muoveva, il sale non cessava la sua azione ma l’eccitazione era troppa anche per lei “Toccati”, non se lo fece ripetere due volte, aprì le gambe e iniziò un furuoso e doloroso ditalino. Andò avanti per qualche minuto, non distoglieva l osguardo da me, non smise di piangere ma il piacere stava avendo il sopravvento su tutto quel dolore, sorrise quasi leccandosi le lacrime che si appoggiavano alle labbra. Come poteva essere ...