1. Greta, schiava di Gladius


    Data: 20/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: gladius, Fonte: RaccontiMilu

    ... spinse il resto tutto in una volta.
    
    Me lo tenne dentro fermo qualche secondo, poi mi prese per i capelli e iniziò ad incularmi fortissimo, io mi lamentavo dal dolore, faticavo a tenere la mano sul dildo che avevo nella figa a causa delle sue forti spinte.
    
    Godevo da morire, non sentivo il male che avevo provato quando l’altro uomo mi aveva inculata, forse perchè ci aveva pensato lui ad aprirmi per bene, era piacevole sentire il cazzo duro del padrone sfondarmi il culo, stavo godendo ma non osai venire.
    
    Il padrone venne dentro il mo culo, poi mi ordinò di pulirglielo, feci attenzione ad abbassarmi senza far uscire il dildo dalla figa e gli ripulii il cazzo alla perfezione.
    
    “Basta così, alzati” mi disse lui “Rimettiti piegata sul tavolo”.
    
    Mi riappoggiai sul tavolo e attesi. Dopo qualche istante sentii il dolore ormai familiare delle frustate, colpirmi le natiche.
    
    “Uno!” gridai da brava.
    
    Dopo le prime dieci frustate ci presi gusto, le natiche mi bruciavano ma non era più un bruciore fastidioso, era una sensazione piacevole.
    
    Dopo venti colpi, il padrone si fermò, mi disse di togliermi il dildo dalla figa e di voltarmi, poi mi tolse le mollette.
    
    “Adesso se vuoi puoi ...
    ... venire, masturbati pure, ti telefonerò io se avrò ancora voglia di usarti come schiava” disse il mio padrone, poi se ne andò.
    
    Rimasi lì un pò stupita, anche se un pò mi ero già abituata ad essere trattata da schiava e mi piaceva.
    
    Mi sedetti per terra a gambe larghe e mi masturbai ripensando agli eventi di quella serata, venni in brevissimo tempo, un orgasmo forte che mi fece gridare di piacere. Sperai che il padrone non si fosse arrabbiato per quelle grida, ma per quella sera non lo vidi più. Tornai al piano di sopra nel salotto, trovai i miei vestiti, lui non c’era, mi rivestii e attesi qualche minuto ma lui non si fece vedere, dopotutto le sue ultime parole erano state di saluto, quindi non si sarebbe più fatto vedere per quella sera.
    
    A malincuore uscii dall’abitazione, salii nella mia macchina e tornai a casa. Nel tragitto di ritorno ripensai a tutto quello che era successo in quelle ore, ormai ero una schiava, avrei dedicato la mia vita al padrone, avrebbe potuto fare di me quello che voleva, ormai ero sua, forse avevo ancora molto da imparare ma il padrone mi avrebbe insegnato tutto e io sarei stata una brava allieva…
    
    Graditi commenti delle lettrici a gladius44@libero.it 
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