1. Turbamenti di una mattina quasi qualunque


    Data: 18/01/2021, Categorie: Etero Autore: oltreconfine, Fonte: Annunci69

    ... potuto.
    
    Poco più tardi bussai alla sua porta, non prima di essermi sistemato il nodo della cravatta e abbottonato la giacca , quasi che quei due piccoli gesti potessero porre rimedio,rendendomi formalmente impeccabile, all'enormità delle mie parole di qualche minuto prima.
    
    Entrai e trovai, diversamente dal solito, Valeria seduta sul divano anzichè alla sua scrivania. Mi chiese gentilemente di accendere il segnale di occupato sulla porta e m'invitò a sedermi sulla poltrona davanti a lei. Pronunciai un "grazie Valeria",schiarendomi la voce con un colpetto di tosse che altro non era che il segno di tutto il mio imbarazzo. Mi sentivo uno scolaretto davanti alla sua maestra intenta a corregergli un compito tutto da rifare ma,nel contempo, cercavo di non mostrarlo, sfoggiando un sorriso che fosse il meno possibile di circostanza. Valeria era bellissima. Quella mattina indossava un tailleur che le stava un incanto; sufficientemente attillato da esaltare le sue forme ma senza scadere in stile ed eleganza.Il colletto abbondante della camicetta celeste fuori del giacchino faceva risaltare ancor più l'azzurro dei suoi occhi e quel secondo bottone della camicetta leggermente tirato, dava con chiarezza l'idea della prosperità del suo seno. Le gambe lunghe,tornite e accavallate, mi avevano sempre fatto attendere con ansia il momento in cui si sarebbero date il cambio, per farmi scorgere qualcosa in più delle sue autoreggenti...ma adesso, in quel frangente, sempre più insistentemente ...
    ... e quasi sfacciatamente la fissavo negli occhi, ricevendo a mia volta il suo sguardo angelico, abbellito da quella sua usuale espressione sorridente del viso. "Allora Ale, ti sei ripreso?" mi domandò tranquillamente e senza partciolare enfasi nella voce. "Tutto bene Valeria, scusami per prima, non capisco proprio come mi siano uscite quelle parole e...." m'interruppe portando l'indice della mano sinistra sulla punta del suo nasino in segno di silenzio e poi, questa volta, fu lei a darmi l'impressione che non stesse bene esclamando: "tesoro mio, ma tu credi davvero che una donna abbia bisogno delle parole per accorgersi dei turbamenti profondi che provoca o che avverte lei stessa?" e diede tre puffetti con il palmo della mano destra sul cuscino del divano nel gesto d'invito a sederle accanto.
    
    Non me lo feci ripetere due volte e, alzandomi dalla poltrona, inciampai sul bordo del tappeto e finii con l'atterrare sulle gambe di Valeria, praticamente catapultato dalla quasi caduta per terra dovuta all'inciampo. Con le mani mi ritrovai ad afferrare le sue cosce,praticamente in ginocchio davanti a lei, e alzando lo sguardo verso il suo, la vidi sorridere divertita come non l'avevo vista mai."Sono proprio una frana stamane Valeria, scusami ancora, ma si vede proprio che mi mandi nel pallone" pronunciai. "Solo stamane dici?E' quanto mi è sempre piaciuto in te mio caro Ale, ma devo dire che stamane effettivamente hai superato te stesso e meriti un premio" mi rispose, chinando il viso ...