1. Galeotto fu il canotto


    Data: 17/01/2021, Categorie: Lesbo Autore: passionerovente, Fonte: Annunci69

    ... bocche ci colava dal mento lungo il collo fino al mio petto che aderiva al suo seno.
    
    Sfiniti, ricoperti entrambi del mio sperma che si era ormai seccato sulla nostra pelle al sole d'agosto, restavamo a goderci le ultime vibrazioni dei nostri corpi cullati dalle onde.
    
    Con la testa reclinata da un lato, dischiudendo gli occhi a fessura, vidi, come in un miraggio, una sirena bionda avvicinarsi a noi a bordo di un materassino monoposto spinto da una corrente favorevole quanto misteriosa.
    
    Riscossomi dallo stupore mi stropicciai gli occhi e guardai meglio: la sirena bionda mi stava sorridendo e mi resi conto che la propulsione che la stava avvicinando a noi era data dal suo compagno che sgambettava in acqua.
    
    “Ciao, disturbiamo?” esordì lei
    
    “certo che no” rispose Eva, mentre io me ne stavo imbambolato con un sorriso ebete (mi riferì Eva successivamente)
    
    “com'è grosso il vostro” esclamò lei, “attaccatevi pure” risposi io, e immediatamente tutti e quattro ci rendemmo conto del doppio senso, assolutamente involontario, e scoppiammo tutti in una fragorosa risata.
    
    Ormai il ghiaccio era rotto e i due ci abbordarono.
    
    “Ciao, io sono Paolo” li accolsi io tendendo la mia mano
    
    “Piacere Elisabetta” rispose lei afferrandola e traendosi verso il nostro materassino come un vaporetto che attracca al pontile.
    
    Anche Eva fece gli onori di casa presentandosi stringendo la mano al marito Luca che se ne stava in ammollo...
    
    Lei aveva un viso dolce, il suo atteggiamento ...
    ... mostrava l’emozione del momento e una timidezza che poteva apparire virginale, ma i suoi occhi, e soprattutto un lieve sorriso appena accennato, tradivano una malizia divertita che la rendeva irresistibile.
    
    Eva ed Elisabetta si posero sul nostro materassino coricate su un fianco a conversare amabilmente. Lo sguardo dell’una stava fisso sugli occhi dell’altra come fossero rapite da un’estasi ipnotica, solo a tratti lo sguardo si concedeva un fugace guizzo sul seno o sui fianchi ricoperti di sale marino dell’altra.
    
    Io avevo ceduto il campo e trovai posto a fianco di Luca, aggrappato con lui al loro piccolo materassino aggirandoci attorno a quello delle ragazze come due squali nervosi.
    
    Eva ostentava naturalezza, ma io, conoscendola bene, percepivo il suo conflitto interno: una parte di lei avrebbe voluto nascondersi, o fuggire e rifugiarsi nella sicurezza di un mio rassicurante abbraccio; un’altra parte di le voleva gettarsi su quel corpo nudo e coprire quella pelle calda di baci altrettanto roventi.
    
    È stato emozionante cogliere esattamente l’istante preciso in cui qualcosa è scattato nella mente di Eva, qualcosa che dalla mente è scivolato nel suo intimo come una cascata di acqua gelata.
    
    Con una mossa delicata, mentre Elisabetta parlava, Eva sollevò la mano e con un dito accarezzò, come distrattamente, la spalla di Elisabetta che ammutolì all’istante e socchiuse gli occhi.
    
    A sua volta rispose con una carezza languida che dalla spalla di Eva scese lungo il fianco ...
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