1. La barista del mattino


    Data: 16/01/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: AndreaMarinella, Fonte: Annunci69

    ... sì, alla prima occasione glile sfilerei scherzosamente. Ma è meglio non forzare la mano, non voglio rischiare di essere cacciato dal bar. Anche se ogni tanto sento quel rumore caratteristico del nylon della calza che strofina contro la pelle quando il piede esce. Sì!!! Ogni tanto il tallone esce!!! Cazzo, che figata!!! Peccato non riuscire a vedere niente!!! Ma ancora ho il cazzo durissimo… e anche stasera mi fermo da lei per un aperitivo dopo il lavoro. Mi siedo in zona strategica, vicino al banco. E vediamo che succede. I pantaloni hanno fatto posto a una gonna, la giacca e le scarpe ci sono ancora. Da quante ore è dentro quelle scarpe? I piedi devono farle male. Esce da banco, mi porta il mio spritz, si appoggia al tavolo dei gelati a parlare con un uomo e… eccolaaa!!! Il piede esce dalla scarpa!!! Cazzo sì!!! finalmente vedo i suoi talloni liberi dalla scarpa… il mio cuore si ferma per un attimo. Vorrei annusare quei piedi adesso. Ora!!! Annusarli con il cazzo in mano, farmi una sega e annusare immaginando quei piedi puzzare da morire… Ma sono costretto a far finta di niente: la scena dura pochissimo, forse non più di cinque secondi: il piede entra ed esce dalla scarpa tre quattro volte, poi lei torna dietro al banco. Quando pago e scambio due battute con lei, sento chiaramente che sta giocando con le scarpe: “sfllloppp-taccc” è il suono che mi regala: piede che esce dalla scarpa, tacco che sbatte a terra. “Sgrrrund...”… piede che cerca la scarpa, “sfloppp”, piede che ...
    ... entra nella scarpa, “tacc”… tacco che sbatte a terra… e via così. Cerco scuse per parlare ancora un po': guardo dietro di lei per capire se dalle ante a specchio del frigo delle birre si vede il suo piede giocare con la scarpa ma nulla, la forma del bancone non me lo permette… allora mi accontento di sentire quel suono e di sbirciarle nella scollatura. E a casa, in doccia, mi immagino di nuovo il mio cazzo tra le sue labbra mentre sotto il getto bollente una densa sborrata esce dalla mia cappella.
    
    La sera penso a quel poco che sono riuscito a vedere dei piedi di Nena, mentre mi avvio al cinema a luci rosse che ogni tanto frequento. Ho bisogno di fare porcate, e questa sera le farò. Donne nella mia vita non ce ne sono, quindi posso permettermi di fare quello che voglio; sì, mi piacciono le donne ma adoro succhiare cazzi. Non farei altro con un uomo: niente baci, niente sesso completo, non mi piace. Solo il cazzo. Non mi piace nemmeno sentirmi toccare, da un uomo. Solo succhiare qualche bel cazzo ogni tanto. Insomma entro nel cinema e mi preparo a un’oretta di porcate. La sala è semivuota e lo schermo proietta immagini sconce: mi siedo in ultima fila, vicino a un uomo che guarda il film con il cazzo fuori: è un cazzo molto bello. Senza dire nulla, come se stessi prendendo un volantino infilato nel tergicristallo della mia auto, lo prendo in mano, lo massaggio lentamente e sento che l’uomo mi lascia fare. Mi piace la sensazione della pelle del glande che scorre nella mia mano, ...
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