1. Dalla vostra parte (nascita di una hotwife)


    Data: 10/01/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: single80fe, Fonte: Annunci69

    Mio marito mi trascura. Non è la storia più originale, né qualcosa per cui provare compassione. È un semplice dato di fatto.
    
    Scopiamo una volta al mese, quando va bene. Senza contare che sono una bella donna. Non alta, ma magra e tonica, da bimba facevo la ginnasta. Poi il seno troppo grande, la fatica troppo intensa: ora corro tre volte a settimana e mi eccito quando gli altri runner mi guardano il culo.
    
    Ho cercato spesso di capire perché Mario, mio marito, non mi consideri una donna sessuale. Ad un certo punto ho pure pensato che stesse diventando impotente, o che fosse omosessuale.
    
    È difficile per una come me, che ama godere, pluriorgasmica, sempre curata: trucco leggero, depilazione completa. Spesso sorridente e aperta alle conversazioni, alle conoscenze, al gioco.
    
    Dopo due terzetti all’Università, con due uomini e con due donne, non ho più sperimentato. Sposata troppo giovane.
    
    Un giorno mi sono stancata. Era venuto a prendere un caffè a casa un caro amico di Mario, un amico di infanzia. Doveva cenare con noi, a partire dall’aperitivo.
    
    Una cosa che facciamo abbastanza spesso, parte della routine.
    
    Ho deciso in un attimo: Mario ci manda un messaggio avvertendo di un contrattempo di lavoro. Erano le 20, sarebbe arrivato dopo un’ora. Non so cosa è scattato in me, forse la frustrazione.
    
    Faccio finta di niente e verso il vino all’amico. Chiacchiere sul divano, lavoro, ferie. Mi alzo per andare in bagno. Quando esco indosso solo le mutandine.
    
    È ...
    ... stupefatto, l’amico. So che mi desidera, da sempre. Ma è sempre stato un signore, molto corretto. Stavolta ci penso io. Mi lecco le dita, guardandolo. E gli dico che dovrà accontentarsi. - Di cosa? Chiede - Di una sega e un pompino - rispondo - ma saranno i migliori della tua vita.
    
    Sono stata sempre molto brava a controllare gli orgasmi degli uomini. A farli implorare di lasciarli godere. A negar loro il piacere, per dargliene uno più grande in seguito.
    
    Fosse stato un uomo davvero corretto, l’amico di Mario, avrebbe fatto più resistenza. D’altra parte, mentre mi siedo a cavalcioni su di lui, baciandogli il collo e lasciandolo ammirare i miei seni, sarebbe stato difficile nascondere una erezione tesa e forte.
    
    Mi siedo di fianco a lui: - che abbiamo qui? - gli dico abbassandogli la zip. Sta mormorando qualcosa, quasi cercasse di negarsi.
    
    Gli tiro fuori l’uccello da pantaloni e boxer, lo afferro con una mano immobile, mi avvicino lentissima con la bocca. Ora sono a due centimetri dalla cappella. Lo guardo. - Vuoi davvero che mi fermi?
    
    Ci pensa un attimo, lo sciagurato. - No - mormora.
    
    Gli avvolgo la cappella con le labbra, e lo insalivo, moltissimo.
    
    Poi mi metto al suo orecchio, a parlagli, mentre la mia mano scivola sull’asta e sul glande, con una lentezza esasperata ed esasperante.
    
    - Ma lo sai che Mario non mi scopa più?
    
    Geme.
    
    Stringo le dita a cerchio sotto alla cappella, e comincio a masturbarlo solo lì, sul glande infuocato.
    
    - Ora mi devi dire ...
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