1. Giochi pericolosi


    Data: 04/01/2021, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: Cignonero_, Fonte: RaccontiMilu

    ... non potevo più nascondermi
    
    “Cazzo …” Sussurrai quasi impercettibilmente.
    
    Marcello lasciò la presa.
    
    “Dimmi, Dafne… cosa vuoi?’ Mormorò
    
    “Scopami. Ora… Scopami, scopami, scopami” sussurrai quasi supplicante
    
    Marcello si alzò con quel sorriso che lo condannava all’inferno e improvvisamente sbottonò i pantaloni. La vista della sua erezione, era come un dono, mi lasciai fondere nel desiderio.
    
    ‘Non stai chiedendo nel modo giusto, mia cara Dafne’ disse avvicinando il glande al clitoride, era maledettamente vicino, quasi a sfiorarmi, lo faceva troppo bene, nella sua crudeltà, rabbrividii nei miei gemiti.
    
    ‘Per favore… chiedilo’
    
    “Per favore, Marcello. Per favore. Per favore… ti prego’ lo chiesi senza alcuna inquietudine , avevo perso tutte le restrizioni, qualsiasi segno di vergogna era scomparsa.
    
    Marcello, sorrise compiaciuto e soddisfatto, poi, senza pietà, affondò dentro di me in un solo movimento, esalai un grido di sollievo mescolato al dolore. Cominciò a muoversi dentro di me come un selvaggio, sollevandomi sulle punte dei piedi e sbattendomi, ripetutamente e ritmicamente contro la porta.
    
    sentii il mondo scomparire sotto i piedi. Le mie grida, mescolate ai suoi grugniti primitivi, eravamo due istinti, due animali in balia della passione.
    
    il predatore e la sua preda.
    
    Non mi resi nemmeno conto, quando Marcello mi liberò dalle catene, ero frastornata ed appagata, mi lasciai cadere fra le sue braccia, non parlammo, non ne avevamo bisogno. Marcello ...
    ... mi guardava e sorrideva vittorioso mentre saliva le scale.
    
    Una volta fra le lenzuola di raso, non ebbe nemmeno il tempo di augurarmi la buonanotte che mi abbandonai tra le sue braccia, l’ultima cosa che avvertii fu un tenero bacio sulle labbra.
    
    Quando mi svegliai, la camera dai toni neutri, veniva irradiata dalla flebile luce del sole filtarata dalle tende leggere, mi voltai dall’altra parte e lui non c’era, restai a fissare immobile il suo cuscino, carezzai le lenzuola vuote, chiedendomi, quasi delusa, dove mai poteva essere andato, portai lo sguardo ai suoi abiti ben riposti sul servomuto, mi rigirai dall’altra parte sconfortata e notai sul comodino un foglio di carta, lo afferrai nervosamente e lessi quelle poche righe di Marcello, sorrisi ed espirai sollevata. Mentre mi alzavo dal letto, notai di vestire il mio pigiama in seta, e proprio non riuscivo a ricordare come e quando lo avessi indossato.
    
    Venni attirata dal luccichio delle manette, erano sul comò poco distante dal letto, conservavano intatto quell’aspetto vagamente inquietante e perversamente attraente. Mi avvicinai, le osservai con desiderio, quando le sfiorai un brivido di piacere rievocò la serata precedentemente trascorsa.
    
    Andai al balcone, era una bella giornata, ispirai guardando l’orizzonte, da quel lato della casa, la vista poteva godere di una bella porzione del giardino dal prato curato, abbellito da alberi e piante; alcune delle quali, avevano cominciato a perdere le foglie, i colori intensi ...
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