1. Giochi pericolosi


    Data: 04/01/2021, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: Cignonero_, Fonte: RaccontiMilu

    ... auto, la musica aumentò la mia eccitazione.
    
    I Rammstein con la loro Ich Will mi fecero immaginare Marcello, le sue mani: mi prendevano, sfioravano, accarezzavano, e la sua bocca cantava quella canzone con la stessa aria provocatoria e sfrontata di Till.
    
    Sentii nuovamente la sensazione di potenza mentre rievocai il ricordo delle unghie che scavavano nella sua schiena e fantasticai su cosa sarebbe potuto succedere di lì a poco.
    
    Affondai le unghie rosse sul volante in pelle, incapace di contenermi. Non appena potei premere l’acceleratore in direzione di casa, attivai il vivavoce e lo chiamai. La sua voce, seria e sensuale, evoc’ il tocco umido e caldo delle sue labbra maschie, sul mio sesso, teso al dolore.
    
    “Cosa hai preparato per me? Non posso aspettare” Domandai dopo aver risposto al suo saluto.
    
    Rideva, come se nascondesse un grande segreto.
    
    ‘Qualcosa di speciale… Come hai passato la giornata?’ Il tono della sua voce indicava chiaramente che si trattava di una questione complessa.
    
    ‘Scomoda. Eccitata. Ogni volta che leggo uno dei tuoi messaggi …” Mi interruppi lasciando la frase in aria. Mormorò un’approvazione.
    
    Silenzio.
    
    Poi, con voce profonda mi sollecitò
    
    ‘Eccitata? Voglio che controlli. Toccati e dimmi quanto sei umida.’
    
    Alzai gli occhi al tetto della macchina e ridacchiai.
    
    “Non è necessario. Ti assicuro che sono fradicia’
    
    “Passati le dita e dimmi quanto sei umida. Ora.’ L’autorità della sua voce non era pallida, nonostante fosse ...
    ... all’altro lato del telefono.
    
    Dovevo farlo.
    
    Lentamente.
    
    Lasciai una mano sul volante mentre con l’altra mi accinsi ad accarezzare l’interno delle cosce. Rallentai, in modo da tenere una velocità costante, non era la prima volta che lo facevo e sapevo che avrei affondato il piede sull’acceleratore se avessi portato a termine il mio atto di onanismo. Sfiorai la morbida pelle nuda, sopra la linea delle calze, portai due dita fino al pizzo delle mutandine, le scostai da un lato e cominciai ad accarezzarmi con un movimento circolare che comprendeva il clitoride e la mia fessura. Ero umida e vischiosa.
    
    “Sono madida” mormorai a denti stretti. L’ eccitazione cresceva, senza possibilità o desiderio di controllarmi.
    
    “Non vedo l’ora di strapparti le mutandine e di vederlo io stesso’ rispose Marcello concupiscente.
    
    Soppressi un gemito ed affondai le dita.
    
    Marcello intuì la perdita dei miei freni inibitori.
    
    ‘Sei pazza, Dafne! Fermati!’
    
    Ansimai
    
    Il tono della sua voce s’inasprì.
    
    ‘Voglio che ti concentri sulla strada. Fa molto freddo e potrebbe essere pericoloso. Ci vediamo tra mezz’ora. Non tardare.’
    
    Non feci in tempo a rispondere che agganci’
    
    “Stronzo!’ Urlai.
    
    Mi portai le dita alla bocca e vi asciugai l’umidità del mio sesso mentre sentivo salire la rabbia. strofinai le cosce fra loro, cercando di estinguere quel fuoco, senza alcun risultato; sapevo che mi stava provocando deliberatamente, ghighiai; l’avrebbe scontata a letto. Intanto la potenza di Ich ...
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