1. Giochi pericolosi


    Data: 04/01/2021, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: Cignonero_, Fonte: RaccontiMilu

    ... delicatamente contro la porta. Mugugnai e chiusi di nuovo le cosce in un altro tentativo disperato di alleviare la foia, ma lui, ancora una volta, aveva scoperto le mie intenzioni.
    
    “Cattiva … ti avevo detto di non muoverti”.
    
    Gemetti di nuovo, al suono di quelle parole, chiusi gli occhi.
    
    Sentii i suoi passi allontanarsi, lenti e decisi; un suono rindondante nella mia testa; li riaprii immediatamente stupita di quell’abbandono, non si era allontanato di molto ma era fuori dalla mia visuale, non sapevo e non capivo cosa stesse facendo in soggiorno; quando tornò, rabbrividii, aveva con sè con una barra separatrice in acciaio con le cavigliere incorporate.
    
    ‘No!’ Protestai, in un futile tentativo di fermarlo, ma Marcello mi si inginocchiò davanti e fissò le caviglie senza difficoltà, separandole di circa un metro. Ora non potevo chiudere le gambe e mi sentivo più esposta che mai. sentii l’umidità calda che scendeva sulla pelle sensibile dell’interno delle cosce, sussultai e mugugnai, avvertivo la sua bocca, il suo caldo respiro, a pochi millimetri dalla fica.
    
    ‘Marcello!’ Urlai piangendo, mentre affondò il viso tra le gambe.
    
    Ero tesa come la corda di un violino. La sua lingua tracciò le labbra e poi leccò il clitoride che pulsò di nuovo d’impazienza. Tirai i polsi, desiderosi di affondare le dita nei suoi capelli, ma le manette frustrarono i miei sforzi, arricciai le dita. Marcello mi spinse di nuovo contro la porta, ero completamente nella sua misericordia mentre ...
    ... la sua lingua mi assaporava. Chiusi gli occhi cercando di controllare il mio istinto con tutte le mie forze, volevo razionalizzare l’eccitazione e le sensazioni per evitare quella disperata corsa verso l’orgasmo, ma Marcello non mi permise di pensare; avvertii le dita scavare tra i glutei, ed urlai. Fu un urlo breve, secco, asciutto, Marcello infilò due dita nella fica per prenderne gli umori e continuò a tentare di penetrare l’ano, intensificando quella piacevole tortura. Gemetti, ci riuscì, potevo sentirlo giocare dentro di me, mentre continuava a leccarmi la fica.
    
    ‘Scopami!’ Gridai mordendo le labbra al suono di quella voce che non riconoscevo.
    
    Marcello affondò due dita nella fica, mentre la lingua continuava a lambire il clitoride.
    
    ‘Marcello!’ Piagnucolai, incapace di resistere ed arricciai le dita alla disperazione.
    
    Sollevò la testa, e con voce ferma mi invitò a supplicarlo
    
    “Devi pregarmi, Dafne’
    
    “Sei pazzo!” Urlai
    
    Immediatamente Marcello riprese a penetrarmi con le dita, con colpi secchi e decisi.
    
    Esclamai la mia insoddisfazione, accompagnatada borbottii sconnessi.
    
    “Chiedilo… Dimmelo Dafne, o giuro, che posso continuare così per tutta la notte’. Marcello intanto appoggiò la bocca sul mio sesso e riprese a succhiare il clitoride con piacere. Cercai di affogare le lacrime nei singhiozzi, ma scivolavano incontrollabili, le gambe cominciavano a cedere, ed il mio corpo si contraeva involontariamente in modo ritmico.
    
    Non c’era più nulla da fare, ...
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