1. Nuovi orizzonti - parte 1: una ciliegia tira l'altra


    Data: 03/01/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: SgtPepper, Fonte: Annunci69

    ... stava ritraendo con le parole. Poi nei suoi occhi grandi e scuri s’avvampò un riflesso di sfida raccolta, di intesa silenziosa. “Non ti avvicinare. Non mi toccare. Fallo e non mi vedrai mai più!” Minacciò con malizia. Con un cenno di interessato assenso Massimo accettò senza discutere. Lei sorrise scoprendo le sue zanne bianche di lupa tra le labbra di cuore carnoso più morbide e voraci che uomo potesse desiderare. Con un paio di sguardi lanciati nell’oscurità del vicolo e con un gesto voluttuoso accompagnato da un respiro accaldato, Flavia scoprì improvvisamente i seni, lasciandoli sbocciare pesanti attraverso la maglia elastica e il reggiseno sportivo che, fino a quel momento li aveva tenuti compressi in un castigo di pudore e vergogna. Flavia appoggiò la nuca alla parete di mattoncini dietro di sé, aprendo le spalle magre e curvando la schiena in avanti e, liberandosi definitivamente dal pudore dei tessuti, lasciò svettare i suoi capezzoli grandi e protesi al vento nella notte calda, che però si era fermato.
    
    Massimo smise anche lui di respirare alla vista di quelle che erano le tette più grandi e incredibilmente alte, strette e perfettamente rotonde che avesse mai visto. Le aveva viste improvvisamente mostrarsi come uno schiaffo sul nervo ottico che aveva ficcato nel suo cervello l’immagine di quei capezzoli improvvisamente apparsi a fissarlo. Tremavano sodi, in quel fermo e promettente rimbalzo, dopo essere sbocciati dall’oppressione del reggiseno. Ora erano nudi e ...
    ... protesi nella notte, tanto invitanti quanto proibiti da quel gioco spietato che Massimo tanto adorava. Rilucenti, ondeggianti nell’audacia di un respiro affannato e avvolti dall’ombra di una notte di tentazione. Flavia fissò Massimo negli occhi senza essere ricambiata e si divertì stupita della capacità dell’uomo di non saltarle addosso mentre non distoglieva lo sguardo dalle sue forme. “Sei bravo” disse, dondolando la schiena ancora arcuata e facendo oscillare le tette come due cuscini di panna montata sulle onde del mare. “Fammelo vedere immediatamente.” Ordinò senza troppa vergogna e visibilmente eccitata. Massimo sorrise ammaliato. “Cosa vuoi vedere?”. Lei abbassò lo sguardo con appetito e tornò a fissarlo con un sorriso questa volta più imbarazzato, tra le gote rosse di golosità. “Se vuoi vederlo devi chiamarlo con il suo nome.” Flavia si fece scappare una risata squillante che fece sobbalzare i suoi seni e, ripoggiando la schiena sul muro, lasciò che tornassero nella loro posizione naturale. “Fammi vedere il cazzo!” sibilò con tono deciso. “Subito. E se non è duro me ne vado!” aggiunse, con un cenno di sfida sfacciata. Massimo sbuffò con superbia mentre con un gesto solo aprì a strappò i bottoni della patta che fino a quel momento avevano tenuto duro come naufraghi aggrappati a un tronco tra le rapide. Dall’ombra dell’apertura dei boxer, già uscito dal vestibolo e finalmente libero dal cancello, Flavia venne improvvisamente puntata dal pulsante occhio di una bestia di ...